Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . i sì grande necessità illoro dire, che al prezente non si possa indugiare ad altra volta; 35 et però se alla vostra signoria paresse che fusse di tal bizognoqual costoro dicono, bene è che prima che costoro né alcunodel comsiglio si parta, si fliccia, con dovere mandare per altre-tanti di quelli de Guinigi quanti qui sono venuti de loro con-trarli. Ma perchè a me non pare che la cosa sia di tal bizogno 40 al presente, consiglo che costoro se ne vadano e noi intendiamoal comsiglio d offerire i pregioni; e altra volta si ranni questoconsiglio con que


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . i sì grande necessità illoro dire, che al prezente non si possa indugiare ad altra volta; 35 et però se alla vostra signoria paresse che fusse di tal bizognoqual costoro dicono, bene è che prima che costoro né alcunodel comsiglio si parta, si fliccia, con dovere mandare per altre-tanti di quelli de Guinigi quanti qui sono venuti de loro con-trarli. Ma perchè a me non pare che la cosa sia di tal bizogno 40 al presente, consiglo che costoro se ne vadano e noi intendiamoal comsiglio d offerire i pregioni; e altra volta si ranni questoconsiglio con quelli invitati che a voi pare, e innanti che allorasi partino, abbiano concio ogni divizione et ongni scandalo silevi, acciò che si possa im pacie vivere. Comsiglato questo, i 45 dicti ciptadini funno licentiati & prolungato tal cosa a altra vol-ta; e messo il partito de prigioni e vinto, ciascuno del comsi-glio si partio col suo volere. CCCXXV. Come la secta de Guinigi et quella de Rapondi E FORTEGUERRA FUNNO IN SUL l ARMI. A. MultipHcando la divizione e ungni parte facendosi forte digente, et volendo ongni dì mutare leggie, cassando officialiet conestabili et mutando castellani, la qual divizione non restan-do, fu di necessità del mese d ogosto di »mccclxxxxi., avendo l66 PARTE PRIMA DELLE CRONICHE e. 122 B r una secta e V altra brigate darmi, che tali brigate di ciascuna 5parte armate, ma non si mossene dalle case di ciascuno con in-tentione di vedere chi più era forte. Ma non piacque a Dioche tali brigate si giungessero insieme; ma sens altro fare, cia-scuno si ritornò d und era mosso, col suo mal volere. Et peralcuna parola mosse per ser Nicolao DomelHnghi, il podestà di ioLuccha quello fé pigiare; & essendo preso, per la parte de Ra-pondi fu fatto rilassare. E così, quando n era preso alcuno diquelli dalla parte de Guinigi era facto rilassare. E a questo mo-do visse Luccha più e più mesi, non faccendosi ragione, non pu-nendo chi faliìa, sparlando et


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