. Adunanze degli Arcadi pubblicate nelle nozze di ... Giacinta Orsini ... con ... Don Antonio Boncompagno Ludovisi. ca primo Inventore; E perche ceffono oziofi, e lenti In man dApolline ora i portenti? Fu al vecchio Suocero pronta MedeaColla mirabile Arte Febea; Refe Efculapio di propria mano La vita a Ippolito fquarciato a brano. E in forabile tu tardi ancora, Quando ognun biafima la tua dimora? A te del Peneo, del facro Eurota, DAnfrifo, e dInaco è ogn erba nota « Tu dIda il Dittamo, di Cipro i Fiori,Lerbe di Menalo, dIbla gli odori: Tu dEpidauro , dEtà, e di Coo , Tu il fen gemmifero del Ma


. Adunanze degli Arcadi pubblicate nelle nozze di ... Giacinta Orsini ... con ... Don Antonio Boncompagno Ludovisi. ca primo Inventore; E perche ceffono oziofi, e lenti In man dApolline ora i portenti? Fu al vecchio Suocero pronta MedeaColla mirabile Arte Febea; Refe Efculapio di propria mano La vita a Ippolito fquarciato a brano. E in forabile tu tardi ancora, Quando ognun biafima la tua dimora? A te del Peneo, del facro Eurota, DAnfrifo, e dInaco è ogn erba nota « Tu dIda il Dittamo, di Cipro i Fiori,Lerbe di Menalo, dIbla gli odori: Tu dEpidauro , dEtà, e di Coo , Tu il fen gemmifero del Mare Eoo: Quanto ha lEtiope, lIndo* lArmeno,Il Perfa , e lArabo, conofci appieno. Ma cha? infleffibile ftai pure, e muto? Va, che non curomì più del tuo ajuto* Anchio mi glorio portare, o Apollo,Ne forfè inutile, la Cetra al collo, E so lIrtorìa di quanto feo Colla fua Cetera il Vate Orfeo, 1*7 Orsù r88 Orsù.... ma fondere veggo EuridiceNella Parrafìa Selva felice, E lieta agli Arcadi Partorì accanto La dolce fciogliere fua voce al canto. Febo perdonami, fcufami Amore,Che farò elogio di voi Dei o t&9Del mede/imo SONETTO. Generofa sii Deftrier fpumanteSarmi Camilla contro il pio Troiano ;O fida Erminia il Tuo Tancredi invanoRedi a cercar infra V ombrofe Piante j 0 Laura lalme luci onefte, e fante Muovale il labro, il bel pie, leburnea mano O Beatrice con faper fovrano Per le Stellate Vie guidi lAmante 5 Io dirò fempre, che la lor Virtute, E il nome lor non fora giunto a noi,Seran le Lire altrui tacite, e mute. Saggia EuRiDrcE, eche bramar più puoi ?Se contro le future Età temutePuoi chiara andar co foli Carmi tuoi ì


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