. Vita del gran servo di Dio Angelo d'Acri, missionario, exprovinciale cappuccino, della provincia di Cosenza . he per farla un tantino da Am-miratore J tiine fai Lìfoo Semiti» VI^ V I T A PEL GRAN SERVO DI DIO P. ANGELO D A C R I, MISSIONARIO CAPPUCCINO. LI B RO III. CAPITOLO & Tredice la fuct morte . I ■ Privilegio de veri Servi di DioT effer certificati dal Cielo deltempo, ed ora della loro morte;dì forte che raffèmbra, che perquelli non fia ciò che fi leggeneir Evangelo: Et vos eftote parati, quia Mat%*qua bora non putatis, filini hominis veniet • 25. •Fiera ladra, non vè dubbio, è la mort


. Vita del gran servo di Dio Angelo d'Acri, missionario, exprovinciale cappuccino, della provincia di Cosenza . he per farla un tantino da Am-miratore J tiine fai Lìfoo Semiti» VI^ V I T A PEL GRAN SERVO DI DIO P. ANGELO D A C R I, MISSIONARIO CAPPUCCINO. LI B RO III. CAPITOLO & Tredice la fuct morte . I ■ Privilegio de veri Servi di DioT effer certificati dal Cielo deltempo, ed ora della loro morte;dì forte che raffèmbra, che perquelli non fia ciò che fi leggeneir Evangelo: Et vos eftote parati, quia Mat%*qua bora non putatis, filini hominis veniet • 25. •Fiera ladra, non vè dubbio, è la morte,la quale fenza farcene avvedere, ci togliefurtivamente la vita ,. Venìam ai te tan- Af*c*quam far , fe° nefriti qua Inora veniam ad 3%te. Cosi ella fi fpiega per bocca dell Evan-gelia Gio: E foffe allora, che più lonta*-na fi (lima, è più che mai vicina la Par-ca fpietata. Che però il S. Davidde nonlafciava di fupplicare iftantemente il Signo-re, perchè gli notificale il giorno fataledel fuo patteggio , acciò fi foffe apparcc- Pf*hchiato # morire;, Ifywn fac miht Domine 3$. $new*. 174 &** deì *P. Ungeto fnctn meutn. Ebbe fra gli altri (fuefta feljice forte il iioftro P. Angelo, quale fu pre-venuto dal noftro Gran Dio del tempo, mcui dovea lanciare in abbandono con la fpo-glia mortale le miferie di quello Mondo, evolartene ( ficdbme piamente polliamo cre-dere ) allEterna felicitàr,premio, e coro-na delle fue virtuofé fatiche. A tal àvvifoil Servo di Crifto divenne tutto tuia fiam-ma dì Carità. E febbène per letà «avan-zata fi andafie debilitando di forze , sforza-va!? nondiméno di praticare tutte le indli-ftrie per maggiormente invigorirli nello fpi-ritOj fupjpoflò che fopraftavagli quella ten-zone orrìbile , chera baftevole a far tre-mare le più forti colonne della Santità Via-trice. Indi in poi fi vidde fempre afforto acontemplare quel Bene, che Iperava godere,per tutta lEternità; ed affatto fvogliato dsOgni cofa terrena , in Dio folo trov


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