Trattato delle malattie mentali . anio, si conservi inalterato durantetutto il periodo dellaccrescimento. Sebbene sia assai difficile verificaresimile misura d anno in anno sopra un gran numero di bambini o diadolescenti, senza mai perderli di vista fino alletà matura, tutto inducea credere che lindice cefalico sia un carattere individuale della massima 92 CAPITOLO III importanza; ma non si comprende quali applicazioni si possano ricavareper la clinica dalla conoscenza di questo carattere antropologico. Le particolarità di forma, che si possono cosi facilmente verificare nellatesta degli alien


Trattato delle malattie mentali . anio, si conservi inalterato durantetutto il periodo dellaccrescimento. Sebbene sia assai difficile verificaresimile misura d anno in anno sopra un gran numero di bambini o diadolescenti, senza mai perderli di vista fino alletà matura, tutto inducea credere che lindice cefalico sia un carattere individuale della massima 92 CAPITOLO III importanza; ma non si comprende quali applicazioni si possano ricavareper la clinica dalla conoscenza di questo carattere antropologico. Le particolarità di forma, che si possono cosi facilmente verificare nellatesta degli alienati, furono dapprima interpretate come cause visibili dipretese anomalie intracraniche a cui venivano attribuiti i disordini e ipervertimenti psichici. In realtà il cervello può svolgersi normalmente inqualunque scatola ossea, e lintelligenza si adatta per mezzo dassocia-zioni intercellulari, qualunque sia la configurazione dei giri corticali, salvoi casi di deviazione estrema. Le sorti intellettuali, più che da queste este-. Fig. 36. — Cranio peruviano con deformazione artificiale (per fasciature) di tipo Quichua : nellarazza Quichua (che si sostituì nel dominio a quella degli Aymarà e che concorse allo sviluppoduna civiltà fiorente) si sottraeva alluso della fasciatura solo chi non poteva resistervi pel-le sofferenze della compressione, e perciò la testa assumeva la forma duna vescica compressalungo le fascie e rigonfia nelle parti libere (dal Museo Antropologico di Firenze diretto diilprof. Paolo Mantegazza). riorità, dipendono dal numero, dallo sviluppo dendritico e dallattività fun-zionale dei neuroni. La prova di questa relativa indipendenza si scorge al massimo gradonelle deformazioni artificiali del cranio. Fra gli antichi Peruviani vigevalabitudine di stringere il capo dei neonati tra fasciature compressive, inmodo che rimaneva permanentemente deformato per tutta la vita. La po-polazione era divisa in due razze conviventi, e tutti i teschi raccolti ingrand


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