Sessanta salmi di David : tradotti in rime volgari italiane, secondo la veritaÌ del testo hebreo, col cantico di Simeone, e i dieci comandamenti de la Legge : ogni cosa insieme col canto . ¬là .Ne conrrarinnocenteDono alcun prende : Hor cHifó qucfte tali:O^ne reali,. Fermo e (labile fia perpetuamente. Salmo XVL Daniel domanda fcccorfo à Dio, allegando tafuafe^-dc^e non punto le fife opere : lequali confeffa ejf& iente quanto a Dìo. Dipoi protejla ihegli hithauiitoAn hcrrjore ogni forte didolatria, e prendaìddió^per egnifuo bene: e così.af^uurato ci)t là fuà ^preghiera fia efaudita, ne ren


Sessanta salmi di David : tradotti in rime volgari italiane, secondo la veritaÌ del testo hebreo, col cantico di Simeone, e i dieci comandamenti de la Legge : ogni cosa insieme col canto . ¬là .Ne conrrarinnocenteDono alcun prende : Hor cHifó qucfte tali:O^ne reali,. Fermo e (labile fia perpetuamente. Salmo XVL Daniel domanda fcccorfo à Dio, allegando tafuafe^-dc^e non punto le fife opere : lequali confeffa ejf& iente quanto a Dìo. Dipoi protejla ihegli hithauiitoAn hcrrjore ogni forte didolatria, e prendaìddió^per egnifuo bene: e così.af^uurato ci)t là fuà ^preghiera fia efaudita, ne rende gratto à Dio : t .efajumanonfolamintedi Iqdarloq$nbajfo , dvna ftà gran felicità appreso la morte per la virtù della refiirrettionedelMejiia, laquaiee^H predice ef^rcffammte, (ome dia è ej^tuata mi Ili. J Salmo XW. ri enelX 111. degli Atti, Salmo checonttemy^na vera forma di pregare per (juei fedeli che lan-^gttìfcono in qucUavita^ Oglimi^o Dioriti tua guardia e go- ii^iiiUliiPiiii ucrno Tcnenchoiuterirpoftaogni mia V èè^^^^fe^liisfe^. fpenc > Di pur licnramcnteianima mia>Al gran Signore eremo. Tu hai fopra di v ^ncTaiignoria, Non già chakun mio. ââ ^^ beae nectlFario ti ila. Però alle fante e-lodare perfoneiChe fonoà n terra ho^vol- ta ogtìi afTecciotì Salmo XVL Ma a quei>che fon iniqui e fceleratf,Chjei ver lairanclo>ftoltamenre vannoCorrendo dietro a li dei falii e vani>Sian pur multiplieaci I tormenti e rangofcie : a i lor profani ^vSacrifici che fanno Di fangiie? le trae maniNon porrò inai> ne mai farà ch*io habbi^tGlindegni nomi lor nelle mie labbia. Il Signor e dogni mio ben la parteChe mi tocca) e del calice ondio beuotA te la forte mia refta òsi m*auuicn ch*in parteDiletteuole, amena, & honorataLa mia forte riceuo:Dogni bellezza ornataE* quella ricca &: ampia hereditadeiin cui la mia felice forre cade. # â¢k ⢠⢠⢠Il Signor vo laudare e benedire. Che mhadatov


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