. Giornale di Scienze Naturali ed Economiche di Palermo . l Salathè !... Chi di questi due autori ha ragione ? Forse tutti e due, o uno dei due, o nessunodei due : la quistione non poteva esser risoluta che dallo esperimento diretto ; e il pro-blema che si imponeva in questo caso era il seguente : « trovar modo di conoscere e de-terminare con esattezza quali disturbi idraulici si producessero nei diversi momenti dellacentrifugazione, e dopo arrestato il movimento rotatorio » Questo problema, non facile arisolversi, è stato del tutto trascurato da chi mi ha preceduto nelluso della forza cen-tri


. Giornale di Scienze Naturali ed Economiche di Palermo . l Salathè !... Chi di questi due autori ha ragione ? Forse tutti e due, o uno dei due, o nessunodei due : la quistione non poteva esser risoluta che dallo esperimento diretto ; e il pro-blema che si imponeva in questo caso era il seguente : « trovar modo di conoscere e de-terminare con esattezza quali disturbi idraulici si producessero nei diversi momenti dellacentrifugazione, e dopo arrestato il movimento rotatorio » Questo problema, non facile arisolversi, è stato del tutto trascurato da chi mi ha preceduto nelluso della forza cen-trifuga per lo studio delle funzioni animali : mi si permetta quindi di indicare breve-mente quali artifizi ho usato per risolverlo. La centrifuga di cui mi son servito per le mie ricerche, e che io stesso ho fatto co-struire, ha qualche cosa che merita una speciale menzione. Ho rivolto, prima di tutto, ognimio sforzo a renderla robusta, capace cioè di sostenere sul letto rotatorio (V. fig. I a)due cani di media durante un solo (Figura i.*)Quello che io, per brevità , chiamo « letto rototario » non è altro che una tavolaposta orizzontalmente imperniata e fissata al suo centro sullasse, verticale, di rotazione I DISTURBI DEL CIRCOLO DURANTE LA CENTRIFUGAZIONE 11 della centrifuga. Su questo Ietto veBgono fissati gli animali, talora colla testa rivoltaverso lasse di rotazione, talora verso la periferia: in moltissime ricerche ho legato con-temporaneamente due cani, presso a poco dello stesso peso , 1 uno colla testa in dentro,laltro colla testa in fuori. Quando veniva usato un solo cane , si adattava alla centri-fuga, nel braccio opposto a quello in cui era legato 1 animale , un peso scorrente ( h )su due guide (e) fisse, che, a guisa di romano, poteva bilanciare il peso dellanimale, erendere così regolare e facile il movimento. Il punto darresto del romano veniva fissatoper ogni animale empiricamente : si legava cioè questultimo sul braccio del le


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