. Le pazzie de' savi, overo, Il Lambertaccio : poema tragicoeroicomico . la pagaOnde la breiie il mefchindiuentò matto;-E in vn giorno ammazzò con vna dagaQuindici canijvn papagalloje vnguiojGenerazion che lui teneua à fcola >Poi finalmente fi tagliò la gola. ; menouati nellaprefente Otta-Ua\ tutti eran diuerfi dafa dilpofix^ue di BzUtenni, poi eh: hauendo tamidilJime, • ^ defbr- ^7Ó BichUrazione mtjjime le^ambe malamente poteuanfi moue»re,non che fatte LV CIO Zji VA-GLIO per la grojiez::r^a del ventre>e piccio^lei^ della per] ona^piu rafsemhraua à vngoìijio pallone ^c
. Le pazzie de' savi, overo, Il Lambertaccio : poema tragicoeroicomico . la pagaOnde la breiie il mefchindiuentò matto;-E in vn giorno ammazzò con vna dagaQuindici canijvn papagalloje vnguiojGenerazion che lui teneua à fcola >Poi finalmente fi tagliò la gola. ; menouati nellaprefente Otta-Ua\ tutti eran diuerfi dafa dilpofix^ue di BzUtenni, poi eh: hauendo tamidilJime, • ^ defbr- ^7Ó BichUrazione mtjjime le^ambe malamente poteuanfi moue»re,non che fatte LV CIO Zji VA-GLIO per la grojiez::r^a del ventre>e piccio^lei^ della per] ona^piu rafsemhraua à vngoìijio pallone ^che à rn huomo yindi èych^ f^rfi*/citare il ridicolo gli citiy e dica. Lodouicafcio de la Madalena» col refto. ^ì fegi^entt nello-corrente ottaudtutti fumo ifirtuofi notiffimi in Bologna, &eccellenti ne Ile dette profeffioni \ per lo che gliinduce ad ejerdtar-e il Lor talento yirtuofofcriuendo. Sonò la Tua chitarra CaiarilinoE col Cacapenfier lofeffo leftoGii tenne dietro onde col violinoAlfonfo fé Ièntir>cbegli era delloj &c.^ CAN-. S7^ ,^^. ^A. AAAS^. .^^. éi é. €;• CANTO >^ DVODECIMO^ ARGOMENTO. ^mpc Antonio la Tace, e di Bolognayfcenio fi ritira entro Faenza ;Tibaldelpergrattare à lui la rogna,Bi far damatto ynp€7^pha pai^en^a iMa Antonio (ilqféoldi batttgiare carni day darmati à concorvenTO, )Conoscer che ìldugnar ^en%a:mHtande£ ^Qco faiw ancor nel caldo gravide .- SGno TAduIazione, e la Bugia (dnce> Compagne ecterne à lhiiom vlle> e men-Che gonfio di fiiperbia, e dalbagiaSempre fra le lufingheinuolto giace jE pafciuto dìnuidìa, e^gelofia yGià mai fi quieta >. e mai non troua pacc>Perche bramando dingannare altrui,Erge vn palmon,che pofcia ìnuerchia lui. jSo Le Pa^ìe deSani) Ha per coflumc, e per (IcuroinftìntOjDì non pofar di non requiar fi prefto»Poiché il nemico Tuo fperando eftinto >Viue pien dì rancor langaidoj e metto ;Se ad alcuDFide in faccia il ri(b è fìnto ^Se gli tocca la mano? e fa
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