. Storia dell'Italia antica. nsi quellostesse che furono poste sotto le loro statue nel Fòro di Augusto. VediMorcelli, De stilo inscript., I, 256-268, ed. 2*, 1819; Nibby, Roma antica,II, 160 e segg. ; e conf. Borghesi; nel Giorn. Arcad., 1859, pag. 62, eGraff, De Romanor. laudaiionibus, Dorpati 1862, pag. 77 e seguenti. 1 Dione Cassio, LIV, 8 e Supplem. Morell. al libro LV ; Svetonio, 29; Ovidio, Fast.^V, 551. Vedi anche sopra a pag. 33 e 34. 2 Plinio, VII, 54, XXXV, 10 e 36. 3 Svotonio, 30; Dione Cassio, LI, 22; Plinio, XXII, 2, XXXV, 10, XXXVI, 5, C.* Plinio, VIII, 10. Gap. I. MONUMENTI DI


. Storia dell'Italia antica. nsi quellostesse che furono poste sotto le loro statue nel Fòro di Augusto. VediMorcelli, De stilo inscript., I, 256-268, ed. 2*, 1819; Nibby, Roma antica,II, 160 e segg. ; e conf. Borghesi; nel Giorn. Arcad., 1859, pag. 62, eGraff, De Romanor. laudaiionibus, Dorpati 1862, pag. 77 e seguenti. 1 Dione Cassio, LIV, 8 e Supplem. Morell. al libro LV ; Svetonio, 29; Ovidio, Fast.^V, 551. Vedi anche sopra a pag. 33 e 34. 2 Plinio, VII, 54, XXXV, 10 e 36. 3 Svotonio, 30; Dione Cassio, LI, 22; Plinio, XXII, 2, XXXV, 10, XXXVI, 5, C.* Plinio, VIII, 10. Gap. I. MONUMENTI DI AGRIPPA. 195 cristallo di 50 libre, offerto da Livia, il maggiore che sifosse veduto mai K Augusto, oltre a fare da sé, esortò i cittadini princi-pali, perchè a loro potere adornassero la città di novellimonumenti: e quindi gli amici e i parenti messero inquesto ogni loro pensiero. Agrippa, sebbene tenesse al-quanto del ruvido, portò a Roma tavole comprate a gran-dissimo prezzo, adornò le sue terme di quadri e di pit-. Panteon dAgrippa {Da Fclogra/ìa], ?ture allencausto, e con una orazione magnifica inculcòai privati di mettere in pubblico e pitture e sculture,piuttostochè mandarle nelle ville come in esiUo ^. Allegrandi costruzioni fatte da edile, aggiunse altre operedi suprema magnificenza. Fabbricò e decorò di pitture 1 Plinio, XXXVII, 10. 2 Plinio, XXXV, 9, XXXVI, 6J. Ì9G ANFlTEATtlO DI TAURO, E TEATRO DI BALBO. [Lio. VII. il portico di Nettuno per ricordo delle sue vittorie na-vali*; fece, come già abbiamo detto, gli acquidotti del-lAcqua Vergine, e compiè il grande edificio del Panteon,solenne di architettonica bellezza, e splendido di colonne,di fregi, di bronzi, di statue-; una delle opere più per-fette dellarte romana. T. Statilio Tauro fece nel CampoMarzio un grande e stabile anfiteatro di pietra dalle cuirovine sorse poscia il Monte Citorio. Cornelio Balbo, ilvincitore dei Garamanti, costruì un teatro adorno diquattro maravigliose colonne di onice, e


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