Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . fra 1 non fervirgli più la vifta ,per le folite belle opere fue, e1 pio defiderio che gli ebbe di attenderedi propofito, come egli diceva, a prepararli al palio della morte, lafcia-ta ogni altra applicazione, fi fermò nel fuo Eremo, attendendo quivi connon ordinario fervore agli efercizj della Religione. Occorfe intanto, chequei Padri


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . fra 1 non fervirgli più la vifta ,per le folite belle opere fue, e1 pio defiderio che gli ebbe di attenderedi propofito, come egli diceva, a prepararli al palio della morte, lafcia-ta ogni altra applicazione, fi fermò nel fuo Eremo, attendendo quivi connon ordinario fervore agli efercizj della Religione. Occorfe intanto, chequei Padri incominciarono trattato di mandare a fondare un Eremo di lo-ro Ordine nello Stato Veneto: e dopo effer già tutte le cofe ftabilite, fuil nofiro Padre Fra Gio, Batifta dafuor Prelati, che lo conoscevano peruomo prudente, e per ottimo Religiolo , infìeme con Fra laico,mandato a Venezia per dare effetto a tal fondazione; ma non andò moltoche mentre egli di tutto propofito attendeva al pio lavoro, aflalito da gra-ve infermità, nel Convento de Servi della fteffa città, dopo aver ricevutala Santa Comunione, pafsò da quella allaltra vita alli fi, di Ottobre del-lanno 1659. e nella Chiela di quel Convento ebbe il fuo cadavero Se-poltura . MONSU. 167 MONSU GIUSTO SUBTERMANS PITTORE D* ANVERSA Difcepoh di Guglielmo de Vos, fftf/01597. •$$» 1681. >N quelli antichiffimi tempi, nequali la beli arte della pitturiprefi i più fublimi podi deccellenza, abbelliva di fé dedalepiù nobili città del mondo, venne ella in sì gran pregio ap-prettò i Latini, che filmarono i più degni, non eflervi altravia più ficura di eternar la fama di lor gloriofe azioni, e farsì, che in ogni tempo di loro fi parlafle, che il lalciare a po-deri ritratte al vivo leffigie deproprj volti. Quindi è , che incomincian-doli a praticare fra di loro queda lodevole ufanza, ne fu fatto sì gran con-cetto per ognuno, che poi in tempo 1 aver ritratti deproprj antenati, fuavuto per fegno di nobil


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