Vite de' pittori e scultori ferraresi . ecisa-mente al N. 5., ma eh egli però apparteneva alla parrocchia di s. Caterina diSaragozza. La casa de Ramenghi in Bagnacavallo dirimpetto alla chiesa della B. V. dellaPace, non poteva passare in miglior proprietà di quella del eh. sig. prof. Vac-eolini, che nel 1844 volle decorarne nn muro esterno con analoga osservò che il ritratto di Bartolomeo Ramenghi nella galleria di Firenzeriferisce la di lui morte all anno i,55i, non al i54a, come vuole il di lui ritratto i grati Bagnacavallesi collocarono nel palazzo Municipale,
Vite de' pittori e scultori ferraresi . ecisa-mente al N. 5., ma eh egli però apparteneva alla parrocchia di s. Caterina diSaragozza. La casa de Ramenghi in Bagnacavallo dirimpetto alla chiesa della B. V. dellaPace, non poteva passare in miglior proprietà di quella del eh. sig. prof. Vac-eolini, che nel 1844 volle decorarne nn muro esterno con analoga osservò che il ritratto di Bartolomeo Ramenghi nella galleria di Firenzeriferisce la di lui morte all anno i,55i, non al i54a, come vuole il di lui ritratto i grati Bagnacavallesi collocarono nel palazzo Municipale,é così un busto in Tutto ciò è notato dal eh. sig. professore a pag. a6della biografia del Ramenghi, edizione quarta ( Bagnacavallo per Serantonj, eGrandi 1848), in questo punto resaci ostensibile da un amico. Avea pure no-tato 1 autore a pag. a3, che della medesima scuola, del Bagnacavallo, al-meno direbbonsi i misteri attorno al quadro deWAssunta nella chiesa arci-pretalt di Solarolo, benché in parte mal — tt02 — GIROLAMO MARCHESI E FRANCESCO DA GOTT1QNOLA PITTORI IVliserabile di fortuna sortì il natale GirolamoMarchesi in Gottignola, castello della Romagna,collocato alla destra del fiume Senio, piccolo sìma molto nobile, circondato di forti mura e diprofonda fossa, lontano trentasette miglia dalla cittàdi Ferrara a cui soggiace, come compreso nel suoducato, di molta popolazione, d eguale fertilità, efinalmente ferace aingegni eccellenti nelle lettere,e formidabilissimi nelP armi, avendo dati insignicapitani, famosissimi per varie imprese di valore. Non rimaneva a Girolamo altro campo per innal-zarsi che quello della virtù, laonde mostrando in-clinazione al dipingere, secondò gì impulsi delgenio, fecesi, siccom era coetaneo, eziandio imi-tatore della maniera di Raffaello d Urbino (1), eperciò dalli scrittori vien annoverato fra gli soggettiraguardevoli che derivarono da quella gran scuola. Fece egli molte prove del suo ingegno nella
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