Storia dell'Italia antica . are che questa fosse unastuzia del se-nato il quale in cima ai suoi pensieri aveva quello di di-struggere gli ordini nuovi, di toglier di mezzo i tribunie tutte le libertà popolari, e per via dei decemviri ren-dere ai patrizi tutta lantica autorità. 11 popolo dahaltraparte era contento che non vi fossero i consoli, e dienella rete. Fra i primi Dieci uno dei più autorevoli era stato AppioClaudio il quale, mutando il fiero costume di sua famigliae vestendo indole nuova, aveva mostrato mitezza di animoe studio dei favori plebei. Ora egh, presedendo alla ele-zione dei n


Storia dell'Italia antica . are che questa fosse unastuzia del se-nato il quale in cima ai suoi pensieri aveva quello di di-struggere gli ordini nuovi, di toglier di mezzo i tribunie tutte le libertà popolari, e per via dei decemviri ren-dere ai patrizi tutta lantica autorità. 11 popolo dahaltraparte era contento che non vi fossero i consoli, e dienella rete. Fra i primi Dieci uno dei più autorevoli era stato AppioClaudio il quale, mutando il fiero costume di sua famigliae vestendo indole nuova, aveva mostrato mitezza di animoe studio dei favori plebei. Ora egh, presedendo alla ele-zione dei nuovi Dieci, con intrighi ed adulazioni riuscia farsi nominare di nuovo insieme con uomini che spe-rava di tirar facilmente alle sue voglie. Respinse Cincin- 1 Livio, III, 33; Cicerono, De JRep., II, 36. Gap. V. TIRANNIDE DEI NUOVI DECEMVIRI. 835 nato e Capitolino che avrebbero potuto tenerlo a dovere,e fece eleggere uomini oscuri, tra i quali tre plebei alui devoti ^Conseguito lintento, pose giìi le finzioni, riprese la. HIP 11 lMiniiiiiiin ii« Miifiiitiwi iiiiiii 1111 «1 fwn 1! 1 iiiii! iii 1 w\\ I Littori con fasci {Maffei^ Museo Veron.) sua mala natura, e pensò risolutamente a farsi tiranno. Isuoi colleghi erano tutti concordi con lui. Si mostravanominacciosi andando ognuno con dodici littori armati discuri ^. Da tiranni avevano i modi e i fatti. Davano tir-raneschi giudizi, percuotevano, uccidevano, toglievano laroba a loro capriccio. Mandavano attorno spie e cagnotti,tenevano intorno a sé giovani patrizi avversi alla li-bertà per amore di licenza. Erano libidinosi, avari, cru- 1 Livio III, 35; Dionisio, X, 57 e 58; Diodoro, XII, 24. 2 Per le imagini dei littori vedi Maffei, Mus. Veron.^ pag. CXVII e CXXXIX. 83G GUERRA DI FUORI, E RUMORI IN CITTÀ. [Lib. II. deli *. Si erano convenuti di non lasciare più lusurpatopotere, e di non più radunare i comizi. La libertà eraspenta: la paura aveva invaso gli animi tutti: niuno osavalevare un lamento ^. I più dei senator


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