Diffesa et offesa delle piazze . , ondeci non polla liberameute gouernar ogni cofa, fecondo, che richiederan-no i tempi, e gli accidenti della guerra ; Attefoche fé ne feorre lAnnonell iftefTo apparecchio della guerra, e mentre che fi comincia a far vnimprelà. E veramente che il parere d vn sì grand huomo per efler fr veriffimo non può non riuicire di profondo fentimento, percioche delpreggio dvn Capitano Generale ( in cui concorrono tutte, ò la maggior &d- Pregg*parte delle qualità, ò doti, che altre volte ì fimili Perfonaggi fi fono ap- m Gonfiepropriate ) non accade raggionarne per hora ; p
Diffesa et offesa delle piazze . , ondeci non polla liberameute gouernar ogni cofa, fecondo, che richiederan-no i tempi, e gli accidenti della guerra ; Attefoche fé ne feorre lAnnonell iftefTo apparecchio della guerra, e mentre che fi comincia a far vnimprelà. E veramente che il parere d vn sì grand huomo per efler fr veriffimo non può non riuicire di profondo fentimento, percioche delpreggio dvn Capitano Generale ( in cui concorrono tutte, ò la maggior &d- Pregg*parte delle qualità, ò doti, che altre volte ì fimili Perfonaggi fi fono ap- m Gonfiepropriate ) non accade raggionarne per hora ; perche {criue Polibio, fi Hift. che i Romani hebbero vn Capo pari ad Annibale, furono ancori»vittoriofì, benché per la deftrezza, & industria dell inimico folTero perladdietro perdenti. Come anco alli Cartilagine/! non fu difficile il {ùpe-rar M. Attilio,benche cui gii prima fofTero in difperatione delle cofe lo- J5°,lb- *uro,quando hebbero per Capitano Xantippo Lacedemonio, huomo peri- T tifsimo. So Dell offe fa della Tialg* tifsimo della difciplina militare, e non mediocreméte pratico in della libera facoltà di gouernarfi fecondo le occafioni, crìefe liII Capitan prcfentano fenza limitatone di tempo, di raggione, ò di autorità in que-ulrftrtptr- itofideue efter aflfaifsimoauuertito ; Percioche in quanto al tempo,petuo,e fino oltre la teflimonianza di Liuio in perfona del predetto Q^Fabio fi Iego-etattoedCl inCefare,che il Capitano deue liberamente prender quei partitiche giu-Guer. Ciu. dica buoni fino al fine del tutto. E quello acciò fiprofeguifea con intre-pbi h hft pidezza la guerra, come M. Attilio ne diede à ciafeuno ììngolar efsépio,lib /. il quale, benché vedelte, che i Carthaginefi fofTero grauemente oppref- fì, e per terra, e per mare, e quindi fperafle, che dopo non molto tem-po la Città douefse venir in fuo potere, non dimeno dubitando , che ilnuouo Confolo, il quale Ci iiimaua, che di di in dì veniiTe in Africa, e f
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