. Storia dell'Italia antica. tempio vedi Canina, Ediflzii, voi. II, tav. 103 ; Reber, Die Ruinen Roms,pag. 160. Leipzig 1863; Burn, Rome and the Campagne, pag. 132, Lon-don 1871. Di \m altro tempio a Marte Ultore sul Campidoglio parlaDione (LIV, 8), e vi sono medaglie che ne danno limagine colla leg-genda: MAR. ULT. Vedi Donaldson, Architect. Niunism., pag. 94. 1 Svetonio, 29, 31 ; Dione Cassio, LUI, 2, LIV, 18 e 27; Virgilio, Aen., Vili, 716 ; , Faxt., IV, 919, V, 147, 157, VI, 637; Velleio, 11,89; Orazio, Od., IV, 5,34, e Carni,saec; Egger, Examen des historiens pag- 359, ecc.


. Storia dell'Italia antica. tempio vedi Canina, Ediflzii, voi. II, tav. 103 ; Reber, Die Ruinen Roms,pag. 160. Leipzig 1863; Burn, Rome and the Campagne, pag. 132, Lon-don 1871. Di \m altro tempio a Marte Ultore sul Campidoglio parlaDione (LIV, 8), e vi sono medaglie che ne danno limagine colla leg-genda: MAR. ULT. Vedi Donaldson, Architect. Niunism., pag. 94. 1 Svetonio, 29, 31 ; Dione Cassio, LUI, 2, LIV, 18 e 27; Virgilio, Aen., Vili, 716 ; , Faxt., IV, 919, V, 147, 157, VI, 637; Velleio, 11,89; Orazio, Od., IV, 5,34, e Carni,saec; Egger, Examen des historiens pag- 359, ecc. 2 Svetonio, 16, 70. 3 Ovidio, Fast.^ 1,709, e III, SS2; Momim. Ancyr., IV, 21 ; Svetonio, 29; Eckel, , , VI, 92. 34 VESTALI. [LiB. VII. credevano ne sacerdoti ne popolo, e i soli Dei veneratie temuti dora in poi divenivano gli imperatori, potentia divertire e a sfamare, ad imprigionare e ad si trovavano neppure pili donne libere che volesseroconsacrarsi al culto di Vesta, e perchè il fuoco sacio. Temiiio di Marte Ultore nel Fóro dAugusto {Canina e Rchey). non si s]>egnesse, bisognò ammetter con legge le figiicdei liberti al ministero, stato per tanti secoli il più ve-nerato di Roma . Ed Augusto non riusci nellopera sua, • Dione Cassio, , 22. Gap. I.] RIFORMA MORALE. COSTUMI DEL PRINCIPE. 35 perchè non vi ha potenza capace a comandare le cre-denze: e i poeti increduli, che celebrarono lui ristoratoredella religione degli avi, mentirono sconciamente peradulare al forte padrone. Fallì del pari anche nella tentata riforma morale, concui volle richiamare alla purezza antica i rotti menava semplice vita; parco nel cibo e nel vino,modesto nelle masserizie. È detto che usò cibarsi di cosequasi volgari, come cacio vaccino, piccoli pesci, e panedi seconda qualitcà che mangiava in qualunque luogo glivenisse appetito. Alle sue cene ove con Virgilio e Orazioerano sempre senatori e cavalieri faceva servire tre vi-vande con piccola sp


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