. . credere, che eflèndo quefta Signoranata di nobiliffimo fangue, & maritata al Signor Giberto da Correggio,Signore parimente di fangue illuftri(simo,di fignorili,& lodeuolifsimi coftumi,& danimo generofo,abbia voluto con quefta Imprefa di moftrarà fé fteffa,& al mòdo la mediocrità,che fi conuiene ad ogni vera, & oneftifsiroa Donna,nel conuerfare,& in ogniattion iua,non eifendo ne fouerchiamente rufti- ca,& DI CLAVD1A RANGONA. ut & fcropu!o{à,fuperftitiofa,ò ipocrita,nè allincontro fouerchiamentèlibc-ta,&ficura, per rispetto almeno


. . credere, che eflèndo quefta Signoranata di nobiliffimo fangue, & maritata al Signor Giberto da Correggio,Signore parimente di fangue illuftri(simo,di fignorili,& lodeuolifsimi coftumi,& danimo generofo,abbia voluto con quefta Imprefa di moftrarà fé fteffa,& al mòdo la mediocrità,che fi conuiene ad ogni vera, & oneftifsiroa Donna,nel conuerfare,& in ogniattion iua,non eifendo ne fouerchiamente rufti- ca,& DI CLAVD1A RANGONA. ut & fcropu!o{à,fuperftitiofa,ò ipocrita,nè allincontro fouerchiamentèlibc-ta,&ficura, per rispetto almeno della malignità delle genti, troppo pronte 4mal giudicare nelle cofe altrui. Et è queftalmprefa tanto più bella > & vaga,quanto che fi vede auer fra le figure,& il Motto efprefià leggiadramente quella bella Tentenna puryi qwefto proposto, Eft modus in rebus , funt certi demque fittesi ,\ Quosvltra, citraqinequitconfitte™re&um* V * A quefta medeifcmà Signora per fuaimprefa Che e vna fjamma,col Motto, Deorsvm nv nqv A U, che in Ita-liano dicono, Non mài à ballo, Non mai allingiufo : eflèndo propria naturadella fiamma di falir verfo il Cielo,& in qualuque modo,che il voglia far pro-ua di volgere il corfo ò viaggio fuo, per farla piegar in giufo ella fèmpre fi ri-uolge in {ufo da fé la qual marauigliofa natura,& proprietà, duede,che quefta belliflìma,& gentiliffima Signora, facendo come vno fpecio-fo fegno allanimo di fé medefima,voglia non vantarli, ò gloriarli ,ma proporfi per documento, &difporfià non lalciar mai per qual fi uoglia violento , òArano accidente dicofa mondana, piegar lanimo fuo à niuna baiTezza,nè torcere,ò riuolger mai da quella generolità, che ella fi conofee auer dalla natura,dalfangue,&dal nodrimento,madeuere ftar femprecomeinuitta, & eleliataalle operationi alte,& magnanime, & principalmente alla contemplatione,&al feruigio di Dio,come veramente sintende che ha fatto fe


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