. Storia dell'Italia antica. inferocì in altre condanne, e portò nuovicolpi alla casa di Germanico, di cui oramai dovea com-piersi la rovina. Fu accusata di maestà e di adulterioClaudia Pulcra, cugina di Agrippina. E invano questausò, per salvarla, lamenti, ingiurie, preghiere. Accorsa aTiberio, e trovatolo sacrificante ad Augusto, gli dissenon istar bene offrir vittime a lui, e perseguitare i suoidiscendenti. Al che Tiberio, spiegandosi più chiaro delsolito, rispose: Ti olJendì, o donna, perchè non inacerbì più le ire facendo avvisar di nascosto 1 Tacito. Ann.^ TV, 39, 40. 2 Svet
. Storia dell'Italia antica. inferocì in altre condanne, e portò nuovicolpi alla casa di Germanico, di cui oramai dovea com-piersi la rovina. Fu accusata di maestà e di adulterioClaudia Pulcra, cugina di Agrippina. E invano questausò, per salvarla, lamenti, ingiurie, preghiere. Accorsa aTiberio, e trovatolo sacrificante ad Augusto, gli dissenon istar bene offrir vittime a lui, e perseguitare i suoidiscendenti. Al che Tiberio, spiegandosi più chiaro delsolito, rispose: Ti olJendì, o donna, perchè non inacerbì più le ire facendo avvisar di nascosto 1 Tacito. Ann.^ TV, 39, 40. 2 Svetonio, Tih.^ 59, (iG; Tacito, I, 72; Dione Ca-^-^io, LVII, 23. 3 Tacito, Ann., IV, 11, 1?. 290 PERICOLI DELLINCAUTA AGRIPPINA. [LiB. YIL Agrippina che stesse in guardia, perchè Tiberio volevadarle veleno. La mal cauta donna rifiutò a mensa lefrutte offertele dal principe, ed egli rivolto alla madredisse, che non sarebbe da far maraviglia se trattasse piùseveramente colei che lo accusava di avvelenatore. Dopo. Agrippina del Museo Capitolino {Righeiti, I. 31). le quali cose andò attorno la voce che egU si apparec-chiasse a darle segreta morte *. Tiberio studiò di divertire questi rumori, e alla finedopo lungo meditare andò in Campania, allegando a pre-testo la dedicazione del tempio di Giove a Capua e diquello di Augusto a Nola, ma coUanimo fermo di viverlungi da Roma. GU astrologi predissero che non vi sarebbe Tacilo, IV, ; Svetonio, Tift , 5:5. I Cap. IL] CAUSE DELLA PARTENZA DI TIBERIO DA ROMA. 291 tornato, ed avvenne come avevano predetto. Della qualdipartita, oltre agli eccitamenti di Seiano e alla pauradellodio pubblico, fu causa anche il desiderio di nascon-dere agli occhi di tutti la sua vecchiezza brutta di turpilibidini, e di sottrarsi alla prepotenza della imperiosa ma-dre aborrita da lui, sdegnoso di metterla a parte dellim-pero avuto per le arti di essa. Egli aveva fino da prin-cipio proibito al senato *di darle il nome di mache dellap
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