. Iconologia di Cesare Ripa perugino, cavre. de sti. Mauritio, e Lazzaro : nella quale si descriuono diuerse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, tutte le parti del mondo, ed altere infinite materie : opera vtile ad oratori, predicatori, poeti, pittori, scultori, disegnatori, e ad ogni studioso .. . nguc è tutto intento allattieni fcnfibili, ne opera Uragione nel gìouanc fenza gran contrafto,o della concupifcenza,o del defio dcl-rhonore, & quefto ancora fi chiama augumento, altri dicono ftato. Si dipi.^


. Iconologia di Cesare Ripa perugino, cavre. de sti. Mauritio, e Lazzaro : nella quale si descriuono diuerse imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, tutte le parti del mondo, ed altere infinite materie : opera vtile ad oratori, predicatori, poeti, pittori, scultori, disegnatori, e ad ogni studioso .. . nguc è tutto intento allattieni fcnfibili, ne opera Uragione nel gìouanc fenza gran contrafto,o della concupifcenza,o del defio dcl-rhonore, & quefto ancora fi chiama augumento, altri dicono ftato. Si dipi.^e a!tierc,e che gli fi no a lato i fopradetti animali con la dimoftratìone del Ipargere denari, per denotare la particolare inclinatione del giouane,che«dellereaiterio, amatore della caccia,(Se prodigo del denaro, cerne dimoilraHoratio nella Poetica. Caudet equis, canìhufq; & aprici gramine earn fiCereus in vitiumfledt, monitoribus a/per,ytilium tardus prouijory prodìgus aris^ Sublirnis cupidufq; tT amata relinqucre pernix,^ -varietà de colori fignifica la frequente mutatione de i penficri, & propo*pimenti gjcuenili, & fi corona di fiori fenza frutti, per , che li gio-oani fono più -vaghi del bello, & apparente, che dello -vtile, e reale. Gioia d;a more. Vedi Contento ^morofo, Y i Gì 7. ?9^ ICONO LOG I<^ G I V B r L o. G I V D I T I HV O M O ignudo, attempato a federe fopra T Iride , oucro arco cele-fte, tenendo in mano la (quadra, il regolo, ilcompaflò,6<;^J archi-pendolo. Non cdcndo altro il Giuditio,cheNnacognitione fatta per difcorfo dellajdebita mifura,sì noli attieni, come in qualunque altra opera,chc nafce deirin-tellctto , & eficndofì tali iftromenti ritrouati da gli Artefici, perhauerefi-fnii notitia nellopere di Geometria, meritamente adunque per quelli fi dimo-ftrail difcorfo,& ancoraTelettione , che deucfarc lo ingegno deirhuomo,per conofcere, & giudicare ogni forte di cofe, perciòche non dirittamente giu-dica colui, che oel me


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