. Studi e ricerche intorno ai nostri romanzieri e romanzi del settecento; coll' aggiunta di una bibliografia dei romanzi editi in Italia in quel secolo. a patria schiava e tradita, (^> da durezze di esilio,da avversità di fortuna, e da una concezione pessi-mista di tutta la vita, che a poco a poco il giovanesi viene formando, traverso una serie di casi e divicende tra cui si trova e si dibatte. Egli non parte-cipa solo dell anima di Saffo, ma anche di quella diBruto. Ricordate i molti accenni alla patria, caldi diaccenti nobilissimi ; ricordate la stupenda lettera del15 febbraio dove è desc


. Studi e ricerche intorno ai nostri romanzieri e romanzi del settecento; coll' aggiunta di una bibliografia dei romanzi editi in Italia in quel secolo. a patria schiava e tradita, (^> da durezze di esilio,da avversità di fortuna, e da una concezione pessi-mista di tutta la vita, che a poco a poco il giovanesi viene formando, traverso una serie di casi e divicende tra cui si trova e si dibatte. Egli non parte-cipa solo dell anima di Saffo, ma anche di quella diBruto. Ricordate i molti accenni alla patria, caldi diaccenti nobilissimi ; ricordate la stupenda lettera del15 febbraio dove è descritto 1 esule. Quelli sono ge- (i) In verità non comprendo quanto pare al Prof. G, Mazzoni die « questo raddop-piamento della causa del suicidio non giovi allefficacia, estetica del racconto », anzi lorenda meno logico, v. Uottoccnto, Vallardi, 1901, pag. 129. — 314 - miti veraci ! Conosco uà romanzetto che uscì a Mi-lano nel 1803, intitolato Teodoro^ ossia la forza dellamorpatrio. () Non so se lautore, prima di scriverlo, abbiaconosciuto 1 Ortis ; ma esso narra la storia di un giovineveneziano che si avvelenò a Venezia il 20 maggio del. Teodoro, ossia la forza dellamor patrio, Milano, Pirotta, 1803. 1798, non soffrendogli lanimo di sor vivere nella patriatradita. Forse la storia di questo giovine è vera ; e,comunque, chi sappia dalle cronache e dagli scritti deltempo, lo sconforto in cui il Trattato di Campoformio (i) Milano, Pirotta, 1803, di pag. 84, con rame. Altra ediz. Venezia, ^Niolinari, 1813,con rame. - 315 — gettò i veneziani, crederà possibile il fatto. Ortis è diquegli infelici. Sentendo i lamenti del suo povero egrande cuore, proviamo per lui un senso dinfinita pietà.Poi ricordate gli episodi numerosi del romanzo e i per-sonaggi che vi passano fugacemente dinanzi : Lauretta,la moglie del Patrizio M., la vecchia inebetita, linna-morata di Olivo, personaggi che tutti, coi loro difetti ocolle loro sventure contribuiscono a rattristare semprepiù Ortis


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