Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . ero ve- DI GIOVANNI SERCAMBI 377 nute, e vedendo che si facea sera e non vedendo venire alcune30 brigate, diliberònno schoprirsi e calarsi adosso a Pisani. E quan-do le genti di Pisa viddeno scoperti i Luchesi, tirandosi versoSanta Maria di Castello e quelli di Luccha perseguitandoli. Edi vero, se le genti che andòno per marina da cavallo fus^enocavalcate lo giorno, si pigiavano gran quantità di pregioni e be-35 stiame. Nondimeno i dicti fanti presero .1111. pregioni e .xl. be-stie grosse, e tornerò salvi in Luccha. E per la cactività diquelli da c


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . ero ve- DI GIOVANNI SERCAMBI 377 nute, e vedendo che si facea sera e non vedendo venire alcune30 brigate, diliberònno schoprirsi e calarsi adosso a Pisani. E quan-do le genti di Pisa viddeno scoperti i Luchesi, tirandosi versoSanta Maria di Castello e quelli di Luccha perseguitandoli. Edi vero, se le genti che andòno per marina da cavallo fus^enocavalcate lo giorno, si pigiavano gran quantità di pregioni e be-35 stiame. Nondimeno i dicti fanti presero .1111. pregioni e .xl. be-stie grosse, e tornerò salvi in Luccha. E per la cactività diquelli da cavallo, molto honore il comune di Luccha perdeo;per la qual cosa li antiani e 1 comsiglio di Lucha ne sepenomal grado a dicti da cavallo, tenendcfli da pogo, et con poco hono-40 re funno ricevuti. E loro comfessando la loro viltà chieseroperdono, e 1 comune perdonò loro dicendo : se sete poveri, vo-stro è il danno, che oggi eravate tucti ricchi. CCCCXXXI. Chome le genti di Pisa vennero fineA P0NTETECT0 E quelle di Lucha alla L? altro dì, adi .VI. apri-le, venero legenti di Pisa fì-5 ne a Pontete-cto, et alcunovenne fine di-rieto a Sampie-ro magiore, e presero alquanto bestiame e alcuno pregione; IO e le brigate di Luccha da pie e da chavallo cavalcarono allancontra, scaramuciando 1 uno coli altro, e alcuni dell unaparte e dell altra funno feriti. E quelli di Lucha aquista-rono alcuno pregione e alcuno cavallo, e cacciati fuora del-l Ozore. E il giorno pocho fu di danno dall una parte né dal- 15 r altra, né 1 uno né l altro per quella giornata prese vantaggio,ritornandosi la gente di Pisa, com quello bestiame avea guada-gnato, in verso Pisa; e le genti di Luccha, com quello aveanoavuto, verso Luccha. E ciscuno ordina di dannegiare, uccidere? 378 PARTE PRLMA DELLE CRONICHE rubbare et ardere V uno 1 altro ; e tutta la magior parte di j^nni vegliano in su le spalli a ciptadini e contadini di Luccha 20e di Pisa. CCCCXXXII. Come lo comune di Luccha c


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