. Delle antichità longobardico-milanesi : illustrate con dissertazioni dai monaci della congregazione cisterciese di Lombardia. mo-nete degli Sforza , succeduti ai Visconti nel dominio della du-cea , essendo stato il mezzo di esse occupato da una parte dalbusto del principe e dallaltra dalle di lui arme o imprese , nonv* è rimasto più luogo all immagine di quel santo . Che si èfatto dunque per non isbandirnelo del tutto ? Fu ridotta Y effi-gie alla sola testa mitrata, e questa di forma assai piccola , chevenne collocata in cima della moneta e nel contorno dove giraV iscrizione . I nostri maggi


. Delle antichità longobardico-milanesi : illustrate con dissertazioni dai monaci della congregazione cisterciese di Lombardia. mo-nete degli Sforza , succeduti ai Visconti nel dominio della du-cea , essendo stato il mezzo di esse occupato da una parte dalbusto del principe e dallaltra dalle di lui arme o imprese , nonv* è rimasto più luogo all immagine di quel santo . Che si èfatto dunque per non isbandirnelo del tutto ? Fu ridotta Y effi-gie alla sola testa mitrata, e questa di forma assai piccola , chevenne collocata in cima della moneta e nel contorno dove giraV iscrizione . I nostri maggiori avrebbero creduto mancare ad unpunto di religione se nelle loro monete , come con solenne de-creto ne ingiunse Y obbligo anche Y augusto Carlo il Grosso (a),non avessero improntata la croce od altro segno sacro che nesupplisse le veci. Anzi in alcune di esse vedesi la croce sinoa tre e quattro volte replicata . E per tema forse che non fos-sero abbastanza munite di tal segno , vollero non di rado dis-porvi nel mezzo o un monogramma , o alcuni caratteri ridottia forma di croce . 00 »p. Murat. cìt. disseti. 27. 280. DISSERTAZIONE DECIMAOTTAVA Sul Carroccio . u, i. \^ na macchina notissima è stata nebassi secoli il Carroccio,e pochi sono gli storici ed i cronisti di quetempi che nel descri-vere qualche spedizione guerresca non ne abbian fatta menzio-ne. Benché in alcune sue parti abbia esso variato di forma e distruttura secondo la diversità dei tempi e del genio di quepo-poli che lusarono; quanto però alla sostanza è stato quasi sem-pre eguale da per tutto . Consisteva il Carroccio in un carro aquattro ruote più alto, più grande e più forte degli altri carricomuni. Coprivasi il medesimo di un gran tappeto , da alcunidi color bianco , da altri di rosso , o di vermiglio o di due co-lori , vai a dire di quel colore che nelle sue insegne scelto siaveva ciascheduna città, ed era Io stesso tirato da più paja dibuoj, ricoperti d un ampia gualdrappa di color uniforme


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