. Storia dell'Italia antica. ne, involgono in rete dorata i crini inanellati congran leggiadria, e fatti splendidi con molto balsamo as-sido (). Molta parte del giorno consumata fra il pettine (^) Seneca, Epist., 122; Giovenale, Sat., II, 95 e segg.; Marziale, li, 63,e Vili, 77. — Attoniti miramur gcstus effeminatorum, quocl a naturasexum viris denegatum muliebri niotu mcntianttir, dccipiantjuc oculo,^spcctantium. Columella, l, Praef., lo. 1 ^enecA, De Benef.^ IV, 6, Vir, d \ De vU. heal.^ 11 cl7; EpuL, S<;, SS, !<i!, ;Controv.^ Il, 9; Svetonio, Tib.^ 31. 2 Seneca. Epist. ^ 86; C


. Storia dell'Italia antica. ne, involgono in rete dorata i crini inanellati congran leggiadria, e fatti splendidi con molto balsamo as-sido (). Molta parte del giorno consumata fra il pettine (^) Seneca, Epist., 122; Giovenale, Sat., II, 95 e segg.; Marziale, li, 63,e Vili, 77. — Attoniti miramur gcstus effeminatorum, quocl a naturasexum viris denegatum muliebri niotu mcntianttir, dccipiantjuc oculo,^spcctantium. Columella, l, Praef., lo. 1 ^enecA, De Benef.^ IV, 6, Vir, d \ De vU. heal.^ 11 cl7; EpuL, S<;, SS, !<i!, ;Controv.^ Il, 9; Svetonio, Tib.^ 31. 2 Seneca. Epist. ^ 86; Conlror., U, !) ; Plinio, XXXIIT, 51; Stozio , , I, 5; Mar-.;iale, VI, 42. 3 Seneca, Epist., 89. 4 Marziale, V, Il e 12, XI, Petronio, 11. §20 NUOVp MOLLEZZE DEI RICCHL [Lin. VII. e lo specchio, a consultare col barbiere sulle pieghe diogni capello, a farsi radere ciò che è cresciuto la notte,a render liscia la pelle con pomice e gomma delle fo-reste dei Bruzii *, a fare scommesse nei portici, a no-. Lettiga (Ginzrot^ Die Wagen, li, 25t). vellare di guidatori di bighe, e di mimi, a discorrere din-trighi, a scrivere e leggere bighetti amorosi, a modularelascive canzoni, a correr le terme e i luoghi infami traschiavi e bagasce 2. Altrove procedono in superbi cocchi,accompagnati da infemminiti coppieri 3, 0 trasportati da Seneca, De brev. vit., 12; Giovenale, IX, 14 e 95.: Marziale, Ilf, 63, XT, 1 -, Seneca, De brevit. vil.^ 12, e De vit. beat.,Marziale, X, 13. Gap. V.] IL PENSIERO DELLA CUCINA E DEL VENTRE. 821 quattro, da sei e da otti belli e grandi servi di Dalmaziae di Siria sopra cuscini di piume, dentro a molli lettighe,già lusso di donne, poi diventate lusso e mollezza degliuomini (*); delicati cosi che la più lina porpora è loropesa in estate, e nel caldo hanno bisogno di anelli piùleggieri alle dita *. Grande pensiero, e somma delle cure sono la cucinae il veiltre. Lanimo è tutto nel delicato convito, nelpensare come sarà preparato dal cuo


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