. Dialoghi di don Antonio Agostini archivescovo di Taracona, intorno alle medaglie, inscrittioni, & altre antichità . a Virgilio. Caeftus -vocantur,dice Fello, 9, quibuspugile*dimkant. C. Io mi daua ad intéder,che i celli folfero,come li depingono neVirgili figurati,cioè,come certe sferze,dalle quali pedono alcune cinture,có certi pióbi. A. Se voi hauefte veduto il Virgilio di Pietro Bembo con le figure allantica,non lhaurelte creduto. Ma io vi farò veder vndifegno flampato , nella qualeScoprirete,come erano fatti quelli celli. B. Li CCL. denari fono lvfvrafemiiTedelli VU^ ? A. Si,
. Dialoghi di don Antonio Agostini archivescovo di Taracona, intorno alle medaglie, inscrittioni, & altre antichità . a Virgilio. Caeftus -vocantur,dice Fello, 9, quibuspugile*dimkant. C. Io mi daua ad intéder,che i celli folfero,come li depingono neVirgili figurati,cioè,come certe sferze,dalle quali pedono alcune cinture,có certi pióbi. A. Se voi hauefte veduto il Virgilio di Pietro Bembo con le figure allantica,non lhaurelte creduto. Ma io vi farò veder vndifegno flampato , nella qualeScoprirete,come erano fatti quelli celli. B. Li CCL. denari fono lvfvrafemiiTedelli VU^ ? A. Si, B. Perchevièlaparola Idvvm conia,I piùlunga dellaltre lettere?A. Perche la fuaferittura antica è EI D V S, come fi vede nelle medaglie di Marco Bruto, E I D. MART. che fu il giorno, che egli vecife Celare. Etin vn calendario antico Romano fempre fi vede E I D. per lo giorno de gliIdi ,& ancor che quello fofle Tvfo antico del tempo di Cicerone,non dimenopoco apprelfo in vece di quella vfarono la I lunga ,& però in alcune meda-gliedi Augullo li truou a obcWIs. servatos, in luogo di ceiveiS. Etcome N O N O. 2t7 Etcome dhemovnakro giorno,vno defegnida conofccrc le Infcrittionidel tempo diCiccronc,opoco dopo lui, è quefta ortografìa dell hi in cam-bio della I, o dellOV. in vece della V,& delle vocali raddoppiare. B. Non è poco quello che bora ho guadagnato. Ma diamo fine ai dire di que-flevfure. A. Segue ET EADEM DIE EX XCC OLEVM ft THttfS pVE£ CPOPVLO PRAEBS^I B. Come shà egli da legger cotefto? A. Et eadern die ex denarijs dacentis oleum in tbermh publicis populo praeberi. B. Perche non dice egli, quanto olio fìhaueua a dare a ciafeuno? A. Perche nonio dauan lor affiti che fé lo portaflero à cafa , ma (blamen-te con loccafìonc del lauarfì in quel giorno ne bagni,che qui li chiama Therme, come li chiamano i Greci, & ciafeuno fpendeua quel, che foleua (pen-dere, quando fi lauaua laltre volte. B. Vi era egli qualche lampada accefa,omefcolauano lolio con la
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