. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . egiSpofdfti i tuoi penlìer didee fi belleN han TEugaiiee paleltre ognora j pregi. Quindi Te già ti furo al canto Ancelle--^^Le calle Suore; è ben ragion, che or fregiLa tua parte miglior Serto di Stelle. a ?o o NELLA NELLA MORTE DELLA MEDESIMA Del Signor Cmje^f^ R^£j deUq lo Scoperto l É^i -1 Ka. p^O ids tei ^^^lé^ ^<^^^G ^O^ LENA a canto de gli Afcrei liquoriMeditando grand opra vn di fedèa^E cominciando da gli Eroi


. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . egiSpofdfti i tuoi penlìer didee fi belleN han TEugaiiee paleltre ognora j pregi. Quindi Te già ti furo al canto Ancelle--^^Le calle Suore; è ben ragion, che or fregiLa tua parte miglior Serto di Stelle. a ?o o NELLA NELLA MORTE DELLA MEDESIMA Del Signor Cmje^f^ R^£j deUq lo Scoperto l É^i -1 Ka. p^O ids tei ^^^lé^ ^<^^^G ^O^ LENA a canto de gli Afcrei liquoriMeditando grand opra vn di fedèa^E cominciando da gli Eroi maggioriIn lor di gloria i baifami Ipargèa. Cefare, ed Innocenzo a i fagri vmori .* Carlo, Ernello, e Giouanni o qaanto ardèalTanti accollerò in leno alti fulgori, Che fin di fuor ne lampeggio Tldèà» ?) ( Ih-up in ? Morte i tórbidi lumi in lei conuerfejAllor che rimirò Tonda vitale,Render* eterni quegli Eroi che afperfcj E in lei Icoccando il calamo fatale, ^»ciA Ferilla, ahi cruda , ma in ferir TimmerfeIn quellvmor, che la ferbò immortale. NELL- m NELL ISTESSO SOGGETTO S O N ETTO , j\ \. DEL MEDESIMO, ^ v:\^Ll tT^r^ T^-ìrr i VC_ ~\, ?) -. Ogliete quelle Imagini, che intornòSeruono dombra a la famofa Pira ;Che le dElena lAlma ha quil foggioriiQi>o,che nel rimirarla ognor sadira. Dunque han da fare i Scipj a noi ritornoPer onorar Culei, che il Mondo ammira .^ ,Roma^ fia con tua pace. in queito g;arnoDepongo il Pletcr,9.^ e ti rinunziò, oLira, yeggio r Anima grande al Ciel riqoltaGirne quafi fdegnata al Biondo NumejAbandonar la vana Tomba incoita j . :.| p dir, fé da me llefla alzai le piumeA rimmorrilità libera, e fciolta:jL* altrui glorie non vuò: baita il mio lumei rr PER I lI PER. LA MORTE DELLA MEDESIMA SONETTO d^ Dd Signor Conte Giufep^ì Settecajlelli- - ^ O ^


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