. Dell'imprese . SIG. IPPOLITO AVGVSTINIBAILI DI SIENA: BELLISARIO BOLGARINI: ATTONITO INTRONATO. « E altri potette per modo alcuno dolerli defàuori,che dalle corteiì perlbne gli fono talora vfati; io di-rei arditamente (damici gentiliflìma coppia) chelpreuenirmijche fatto hauete,colTelIèr voiocgi co-li per tépo a cala mia, in quelle hora Ci calde ; follevnatto di sfauorirmi; e di maniera tale da fentirneperauuentura dilpiacere,e dolore^. Conciolìa co-fa,che mi vegnate per così fatta via a torre il modo doperar quello,chame per certo molto è richiefto, di dcuer fare; e chio ad ora più tempe-ra


. Dell'imprese . SIG. IPPOLITO AVGVSTINIBAILI DI SIENA: BELLISARIO BOLGARINI: ATTONITO INTRONATO. « E altri potette per modo alcuno dolerli defàuori,che dalle corteiì perlbne gli fono talora vfati; io di-rei arditamente (damici gentiliflìma coppia) chelpreuenirmijche fatto hauete,colTelIèr voiocgi co-li per tépo a cala mia, in quelle hora Ci calde ; follevnatto di sfauorirmi; e di maniera tale da fentirneperauuentura dilpiacere,e dolore^. Conciolìa co-fa,che mi vegnate per così fatta via a torre il modo doperar quello,chame per certo molto è richiefto, di dcuer fare; e chio ad ora più tempe-rata, che quella non è, haurei mandato ad effetto fenza fallo; dellanda-re cioè, a trouar chi tiene così certa,e piena facoltà, lì come mi promet-to della buonajó^ pronta volontà loro,di potermi foccorrere al prelènte biiogno. Che lì come, chiunque dubbioib è di cofa da lui non pocobramata di fapere, & intender di certo ; vanne volontarofo al fiuiio, deParte Seconda. H amo-. nS IMPRESE aitioreiiol conigliere; per ellère da eflò quanto prima accertato de Cuoidubbi, e difciolto: e lonfermo, che può di cafa Yfcire muoue pron-to il palio a trouare il difcreto medico; acciocheda quello delfìioma-le ria rifanato: parimente era il mio douere di venire a cercare^, e_>richieder uoi altri Signori, come purfeppi fare il giorno alianti: per-che tratte mi follerò di capo quelle dubitazioni, chancora ci rimane*nano, dintorno aliasi feiice iritraprefa materia dellImprefe: e mi uenif-fero guarite ;uttele male qualità, di cui nellapprender perfettamente-*la natura di quelle, voi mi troua^e tutta via difettofo. Ma ben io rico-nofco, che ciafcun di voi per moilrar, che in lui, al pari dogni altra filanobil qualità, regna quella della Vera corteiìa ; ha voluto verfòme-»quefto Vnizio ~vfare, non Colo, per vietarmi amoreuolmente ; ma perancor maggiormente affidarmi là doue fopra il predetto foggetto ioandaffior qua orla piegando : eperprouedermiabbondeuolmente di


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