. Ricciardetto di Niccolò Carteromaco [pseud.]. n vecchio, vo* prima cercareDi gente che lo poffa vendicare. 9* Nalduccio ed Orlandino in tempo corto,Se li mifura il gran viaggio e Urano,Giunfer di Burdigala entro al bel porto,Cui fé natura e non ingegno umano ;E lo formò così piegato e torto,Che fembra un arco che ripoli in piano :E dicon di quellarco effer la cordaLaGaronna, che in mar <:orre sì ingorda. Quivi il foffèrmaro un giorno folo,Poi prefero il cammin verfo Bajona ;E nel calcare il defiato fuoloSentivan tal piacer nella perfona,Che a ritrovare il perduto tagliuoloCotanto in lèn d


. Ricciardetto di Niccolò Carteromaco [pseud.]. n vecchio, vo* prima cercareDi gente che lo poffa vendicare. 9* Nalduccio ed Orlandino in tempo corto,Se li mifura il gran viaggio e Urano,Giunfer di Burdigala entro al bel porto,Cui fé natura e non ingegno umano ;E lo formò così piegato e torto,Che fembra un arco che ripoli in piano :E dicon di quellarco effer la cordaLaGaronna, che in mar <:orre sì ingorda. Quivi il foffèrmaro un giorno folo,Poi prefero il cammin verfo Bajona ;E nel calcare il defiato fuoloSentivan tal piacer nella perfona,Che a ritrovare il perduto tagliuoloCotanto in lèn di madre non cagiona:E le lor donne ancheffe per confenfoMoftravano allegrezza in ogni fenfo . Ma *j4 CANTO 94Ma lafciamoli ftare in allegrìa, Che tra poco averan tormento e pena;E noi fra tanto pigliamo altra via:Quella non già , che a Roncifval ne mena,Che mempie troppa di malinconìa;Ma unaltra ne cerchiaci grata ed amena,E forfè trovérernla Ma per pocoOr vo polar, che già fon fatto roco. Fine del Canta l^entiquattrejìm^ CAN- *15. CANTO XXV. ARGOMENTO. Lirina del fuo crin y come di flofpa,Forma una corda e il girifalco quel fi pone co i compagni in groppa ,E in aria a voglia [uà lo fpinge e piega .Su quello il vecchio in Egitto galoppa,Per farfi erede della mòrta uccifa una vecchia in mezzo a un calleMuore Carlo abbruciata in Roncifvalle. SE quando incominciai quello lavoro,Che fu per gioco , e poi bel bello crebbe >E mercè crebbe dellAonio CoroSì, cbe finito ornai dir fi potrebbe ;Vittoria illuftre * cui tanto oggi onoro,Quanto mai regal donna in pregio sebbe,V avelli vifto e conofciuto prima:Daltri verfì il telTeva, e daltra rima. E già- * La Signora pxiocipeflà Vittoria Altieri Pallavicino . zi6 CANTO E giaceriano in un filenzio ofcuroDefpina bella e il prode di voi fola avrei cantato : e giuroChe il buon voler, di cui ricolmo ho il petto,Di timido mavria fa^to ficuro ;Ed il vailo argomento, e sì perfetto,Onore e


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