. Il Palazzo ducale di Urbino e la Galleria nazionale delle Marche . Alcova del Duca Federico I. Tav. barbe, da delicati giochi di luce. Al confluire delle due li-nee TEletta, in rosso e bianco. In alto lEterno fra due an-geli e la Sacra Famiglia. La luce sirraggia soltanto dall E-temo, illumina in pieno la Vergine, svaria sulle altre figure. Tele ad olio ; m. X Deposito della Chiesadi S. Spirito. Formavano uno stendardo che venne commesso allar-tista nel giugno 1494, a cura dellurbinate Filippo Gue-roli, per la Fraternità di S. Spirito eretta nella Chiesadi S. Lucia. Luca sim


. Il Palazzo ducale di Urbino e la Galleria nazionale delle Marche . Alcova del Duca Federico I. Tav. barbe, da delicati giochi di luce. Al confluire delle due li-nee TEletta, in rosso e bianco. In alto lEterno fra due an-geli e la Sacra Famiglia. La luce sirraggia soltanto dall E-temo, illumina in pieno la Vergine, svaria sulle altre figure. Tele ad olio ; m. X Deposito della Chiesadi S. Spirito. Formavano uno stendardo che venne commesso allar-tista nel giugno 1494, a cura dellurbinate Filippo Gue-roli, per la Fraternità di S. Spirito eretta nella Chiesadi S. Lucia. Luca simpegnava ad apprestar loperaentro tre mesi per fiorini 20 da bolognini quaranta, so-stenendo tutte le spese, salvo quelle della tela. BALDO DE SAROFINI. — È un nome ignoto nella storia dellarte. Te-nendo conto di questo dipinto, si può circoscrivere la sua attività tra lafine del secolo XV ed il principio del successivo e gli si può assegnare,con verosimiglianza, la Madonna col Bambino ira S. Sebasiiano, S. An-tonio Abate e due Angeli frescata in S. Francesco di Mercatello. Gliè stato ascritto a


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