. Le imagini dei degli antichi . atione>che laccompagna fempre. Gli va dietro etiandio la Inuidia ,ma con palli tardi, e lenti, la quale guarda fempre con occhiotorto laltrui Felicità, ma ella sè beata » cài lei punto non te-me . Perche quella fu da gli antichi adorata parimente,& ehia- %»dtdrìdmata Macaria da Greci, e fu, come fi raccoglie da Euripide,&cheriferifcePaufania, figliuola di Hercolc, & acquiilolfigli diuini honori, perche hauendo lOracolo rifpofto a gli A*theniefi , che poteuano elTer vincitori di certa guerra molla lo-to da Ladedemonij per gli figliuoli di Hercole, fé qualchun


. Le imagini dei degli antichi . atione>che laccompagna fempre. Gli va dietro etiandio la Inuidia ,ma con palli tardi, e lenti, la quale guarda fempre con occhiotorto laltrui Felicità, ma ella sè beata » cài lei punto non te-me . Perche quella fu da gli antichi adorata parimente,& ehia- %»dtdrìdmata Macaria da Greci, e fu, come fi raccoglie da Euripide,&cheriferifcePaufania, figliuola di Hercolc, & acquiilolfigli diuini honori, perche hauendo lOracolo rifpofto a gli A*theniefi , che poteuano elTer vincitori di certa guerra molla lo-to da Ladedemonij per gli figliuoli di Hercole, fé qualchunodi quelli occidendo fi da sé fifolTe offerto alli Dei dell Infer-no, ella fubito che quelle intefe, fi tagliò la gola, & fece di s£la mi fera bile offerta, acquiilandone la vittoria agli Athenie»fi ,4 quali perciò ladorarono poi, come quelli, che per lei era»BO itati vittoriofia & felici . La imagine di co (lei, cioè dellaFelicità» che quello è il nome Latino, & Macaria il Grcco,co„ me. ^g lmagine della dea Macaria , ò dea felicita figliuola dHer**- - ■ cole con il caduceo* & il torno di douitia in mano, quelloftgnificante la virtù, ejutfìo le riccheige , necejjane èjy ivnè laltre alla felicità burna kaj . 9 i^mmmmmm&m De gli Antichi ; 447 tweho aetto,fu da gli antichi fatta , come Ci vede inalarne me- Medaglie didaghe, di Giulia Maramea , vita donna fopra vn bello feggio, Giulia Maniche tiene nella delira il Caduceo , & ha nella finiftra vn corno mea •di douitìa . Si può di re, che quello lignifichi la virju, quellole ricchezze, come che, né le virtù da sè,nè le riechSzze per 1q~romedefirae polTono fare qui lhuoinó felice, che fu opinionedi Andotele . Imperochc quale felicità può elTere di vn vir-ruofo,che fi troui in tanta poucrtà,che patifea difagio non folamente di molte cofe, che gli/arebbono commode, ma di quel-le anchora, che gli fono neceflarie 2 E t allo incontro chi fi fro-lla priuo di ogni virtù , fé bene haue/Te tutre le


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