. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . ece di ricamo fiprala ^tornea militare )^n hrauo veltro, o vo-ffliam dir liuriereaffentatoconlegambe di dietro, & inalzatocopie dinanzi [otto vn pino,col motto ; c^v ietvm nemoIMPVNE lacesseT. Inferendo eh egli non daaa mo-lefiia ad alcuno ^ma era pronto a offendere e difender fi da chihaueffe hauuto ardire di moleftarlo. E lo moHro molto benecontrai SignoriuinitianiyCpuandofece calare il B^ ^nato di^rouenz^ per reprimer lo


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . ece di ricamo fiprala ^tornea militare )^n hrauo veltro, o vo-ffliam dir liuriereaffentatoconlegambe di dietro, & inalzatocopie dinanzi [otto vn pino,col motto ; c^v ietvm nemoIMPVNE lacesseT. Inferendo eh egli non daaa mo-lefiia ad alcuno ^ma era pronto a offendere e difender fi da chihaueffe hauuto ardire di moleftarlo. E lo moHro molto benecontrai SignoriuinitianiyCpuandofece calare il B^ ^nato di^rouenz^ per reprimer lor la cupiditadaqualpareua ci) e fi ha-ueffero di quello fiato. ^lla hellez^ della detta leggiadra imprefa fece huon para-gone la troppo ofcura^che VJÒ (jaleazsofuofgliuolo e fucceffore^laqualefìi V» Leon,chefedeuafopra yn gran fuoco co y>n elmet-to in teéaibella certo da federe in pittura^ma riputata fenzafa-Imperché non hehhe anima di motto, e pero à pena intefadall cy^utore. onde non rneflendero a narrare idiuerfinterpretamenti,chefaceuano le bri-gate, i quali Ifeffeuolte riu-fciuano i^ani e ri-dico li. ^^.. ^ ^ K-. 4> ^; 0 DI MONS. GIOVIO. 57. J^afu hen molto erudita e bella in yijìa^anchorche alauan^to frefontuofaiCjuellaichehhe il DucaLodouicofuoJrateUofenzamotto^ ilcjuale fer openion a prudenza fu tenuto Vn tempo ar-bitro della pace e della guerram Italiane perciò porto lalbero del(^elfomoroper imprejadaqualpianta (come dice Plimole Japienti^tma omnium arborum,perche forijce tardi perfuggire ligie lo e le brine i e fajrutto pre/lijìimo; intendendo didireyche con lafauiezz^ fua conofceua i tempi futuri ^^a nonconobbe già che l chiamare i Francefi in Italia, per is batter e il2lè ^lìonfo fuo capital nemico yfujp cagione della ruinafua-^€cofidiuent))fauolofa e fchernita la fu a prudenza, hauendo fi-nita lafua vita nella prigione della torre di Loces in Francia,ddejjempio della mtferiae ^>anagloria humana. Faceuafietian 58 DIALOGO DELLIMP


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