. Dialogo dell'imprese militari et amorose . fatta la mirab il fortezza diporta Giouiafece di ricamo fopralagiornea militarevn brauo veltro,o vogliam dir liuriere affettato conle gambe di dietro, é* inalzato co*pie dinanxi fittovnpino, col motto* Q^v ietvm nemo im-pvne lacesset. Inferendo chegli non dati amoleflia ad alcuno,ma era pronto a offendere e difen-derfida chi haueffe hauuto ardire di molestarlo. E lomoftro molto bene contra i Signori Vinitiani,quandofece calare il Re Rinato di Prouenza per reprimer lorla cupidità* laqualpareua ctiefii haueffiro di quelloflato. Alla bellezza della det


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . fatta la mirab il fortezza diporta Giouiafece di ricamo fopralagiornea militarevn brauo veltro,o vogliam dir liuriere affettato conle gambe di dietro, é* inalzato co*pie dinanxi fittovnpino, col motto* Q^v ietvm nemo im-pvne lacesset. Inferendo chegli non dati amoleflia ad alcuno,ma era pronto a offendere e difen-derfida chi haueffe hauuto ardire di molestarlo. E lomoftro molto bene contra i Signori Vinitiani,quandofece calare il Re Rinato di Prouenza per reprimer lorla cupidità* laqualpareua ctiefii haueffiro di quelloflato. Alla bellezza della detta leggiadra imprefa fecebuon paragone la troppo ofcura,che vso Galeazzo fuofigliuolo efucceffore ,laqualefu vnLeon, che fedeua,fopra vn gran fuoco con vnelmetto in teflaibella certoda vedere in pittura,mariputatafenza fide, perchenon hebbe anima di motto ,t pero a pena intefa non meflendero a narrare i diuerfìin-terpretamenti, che faceuano le brigate, iqualifpeffe-uolteriufciuanovani e ridicoli. Ma D I <M. Giono. 43. Ma fu ben molto erudita e bella in vi/fa, anchorche alquantoprefontuofa,quella, chebbe il Buca Lo-douicofuofratellofenza motto > il quale per openiondi prudenza fu tenuto vn tempo arbitro dellapace edella guerra in Italia > e perciò portò lalbero del Gel-fomoroperimprefa : laquaslpianta(come dice Plinio)e reputata fapientifsima omnium arborum x percheforifce tardi per fuggire il gielo eie brine,e fa fruttofrejlifimoì intendendo di dire, che con lafauiezzafuaconofceua i tempi futurL^Ma non conobbe giàche7chiamare i Irancefiin Italia,per isbattere il RèK^flfonfofuo capital nemico yfuffe cagione della mi-na Jua > e cofidiuentòfauolofa efchernita lafua pru-denza Jjauedofnita lajùa vita ne Ila prigione della torri ^ LE 1 M? RESE torre di Loces in Francia>adeffempio della miferia evanagloria etiandio chiamare Moro per fopranome, e quando paffauaper le fradeysvdiuano alzarle voci da fanciulli e bottegai ><JM


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