. Opere del conte Algarotti . erare,, che con lauto-rità del Sassonia si rimettessero in uso learmi difensive, che sonosi dismesse non ègran tempo (i). Il troppo concetto, che siha degli effetti dellarme da fuoco, ha fat-to sì che la odierna mollezza si è liberatadal peso di ogni arme difensiva, senza pormente, che un soldato armato di celata edi un buon corsaletto sarebbe sicuro da tut-ti i colpi un polontani, e che vengono disghembo ; che molti capitani mercè la co-razza salvaron la vita, e Francesco I. tragli altri alla giornata di Pavia. Prevalendole ragioni del Sassonia, si vedrebbe alme-
. Opere del conte Algarotti . erare,, che con lauto-rità del Sassonia si rimettessero in uso learmi difensive, che sonosi dismesse non ègran tempo (i). Il troppo concetto, che siha degli effetti dellarme da fuoco, ha fat-to sì che la odierna mollezza si è liberatadal peso di ogni arme difensiva, senza pormente, che un soldato armato di celata edi un buon corsaletto sarebbe sicuro da tut-ti i colpi un polontani, e che vengono disghembo ; che molti capitani mercè la co-razza salvaron la vita, e Francesco I. tragli altri alla giornata di Pavia. Prevalendole ragioni del Sassonia, si vedrebbe alme-no uscire in^campo la ordinanza del Segre- ta- CO Réveries oh mumoires p. I. chap. 2. Mir-ITAUT. 1^7 tarlo^ quanto alle armi difensive; che benvi ricorderete, come i suoi fanti non sie-no altrimenti, come i nostri, nudi di di-fesa: e una tale ordinanza sarebbe più so-lida, e meno atta a fuggire, piìi sicura dalfuoco, e allarme bianca insuperabile. Sta-te sano, e credetemi il vostro ec. Di villa 28. Agosto &,7ro/ÙLr mi. J. ]^iii>c//i re. i58 O p t i\ E LETTERA XVII. ±S ON vorrei già io, che cotesti signori cre-dessero , che io tenga il Segretario nellecose della guerra per infallibile. Ben so ,che luomo ha di sua natura lesser infal-libile, come lessere immortale. Per quan-ti comenti io ci possa aver fatti sopra, ionon lo guardo punto con locchio di uncomentatore : né lo stesso Segretario si mo-stra lontano dal credere di potere aver fat-to un qualche errore. Se non che gli er-rori, egli dice (i), che altri facesse scri-vendo in tale materia, possono essere seri-za danno di alcuno corretti; dove quelliche sono fatti operando non possono esse-re se non con la rovina deglimperj cono-sciuti . Gli verrà senza alcun dubbio imputatoad errore ciò, che egli prescrive debba far-si dagli uomini darme nel principio della zuffa. (1) Nel proemio. Militari. 159 zuffa. Perchè possono facilmente, essendoalti, essere percossi dalle artiglierie del ne-mico; si può
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