. Epistole eroiche di P. Ovidio Nasone . lute, e vita, La vita ancor de giovanetti greci Fu la mia dote, or paragona a quelle , Temerario crudel, T ampie ricchezze Del gran Creonte , e di Creufa il vifo : Et è mio don , che tu mi fia fcortefe, Che tu fia vìvo, e di sì bella fpofa , E di fuocero tal ten vada altiero. Io ben vi punirò ; ma che bifognaIl fupplicio predirvi? Io ben la rabbia, eI furor, lo fdegno e T iraLe madri fon de le minacele crude : L3 j66 MEDEA A GIASONE. E farò quel, che detterammi infieme Lira el dolore ; e tal vendetta attendo , Che vedendo di voi fcempio sì r


. Epistole eroiche di P. Ovidio Nasone . lute, e vita, La vita ancor de giovanetti greci Fu la mia dote, or paragona a quelle , Temerario crudel, T ampie ricchezze Del gran Creonte , e di Creufa il vifo : Et è mio don , che tu mi fia fcortefe, Che tu fia vìvo, e di sì bella fpofa , E di fuocero tal ten vada altiero. Io ben vi punirò ; ma che bifognaIl fupplicio predirvi? Io ben la rabbia, eI furor, lo fdegno e T iraLe madri fon de le minacele crude : L3 j66 MEDEA A GIASONE. E farò quel, che detterammi infieme Lira el dolore ; e tal vendetta attendo , Che vedendo di voi fcempio sì rio, De la mia crudeltà, del voftro flrazio Forfè mi pentirò , ma fegua pure Jì mio dolor , mio pentimento, e pianto, Ch io mi doglio , mi pento , e piango infleme D aver falvato al mio marito infido Lindegna vita, e quel fuperno Dio, Che di Idegnofa fiamma il cor m accende Sia de la mia mente acerba; La quale dentro a fé fleffa empia e crudele Imaginando va martir più grave Di quel j che non fapria mia lingua


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