. Dialogo dell'imprese militari et amorose . commijjure con lenta violenza* e [opravi porto il motto,tolto da Martiak,che dueua > i n- CENTIA MARMORAFINDIT C A P R I F I- c v s. E fu reputata quefia imprefa non filo bella diviHajna molto efemplare a Prencipi, che non deb-bano percoleravillaneggiareifirmtori jnafiimame-te nobili e iimportanza, dom. guefia fu vna K ?40 LE IM P RES E gran vendeteaymaìgnominiofaye mi fame quafifi*mile a quelle di prete Rinaldo da Hodona cappella*Tiofòttomaflro dicafa>ér alle volte cameriere di Chriftofano Eboracenfè Cardinal dInghilterra * ilqualc hattendo r
. Dialogo dell'imprese militari et amorose . commijjure con lenta violenza* e [opravi porto il motto,tolto da Martiak,che dueua > i n- CENTIA MARMORAFINDIT C A P R I F I- c v s. E fu reputata quefia imprefa non filo bella diviHajna molto efemplare a Prencipi, che non deb-bano percoleravillaneggiareifirmtori jnafiimame-te nobili e iimportanza, dom. guefia fu vna K ?40 LE IM P RES E gran vendeteaymaìgnominiofaye mi fame quafifi*mile a quelle di prete Rinaldo da Hodona cappella*Tiofòttomaflro dicafa>ér alle volte cameriere di Chriftofano Eboracenfè Cardinal dInghilterra * ilqualc hattendo riceuuto alcune volte [opra lingiurie di pa-role di fere b afonate dal Cardinale,chera capriccio*fb e gagliardo di cerne/lo ,per vendicar finecrudel-mente lamtelenò & ammalo > e confidando poi ildelitto fu [quartato al tempo di Leone in Roma. Ba*fa che non fi debbegiuocar di mano in nejftm caficon huoìwfattOyperche bìfogna o ammazzare o la*jciarefar di battere* peraoch e allafne ognhuomaoffefo penfa alla vendetta per o i oSono alcuni grandi, che nelle imprefe lor& fegno DT Uftr. CIO FIO. ìtf feguouo la conformità o del nome o dellarme loro,come fece il gran Matthia Cornino Rè dVrigheriai ilquale porto ilcorno perimprefa ; vece/lo di forzaj#*gegno,e viuaeitàftngGlame chi porto tarme propria*come fu il Signor Giouanni Schiepufienfe > fattoRè e?angheria perfauore di Solimano Signor de*-Turchi y e per affettane dalcuni baroni del Regnòcoronato in aWa regale. Ejfo portò per imprefa vn&Lupa con le poppe piene, che fu anchora Parme delfadmmaegli *v aggiunfe il motto,compoflo con con-ueneuole argutìa dal Signor Stefano Broderico granCancelliere del Regno ^che dicew» s v a a l i e- NAQJE PIGNORA NVTRITJ Volendo di* re>che riceueua m gratta quegli,anchora,che gli era-no flati contrari. K * I /** XE JMPRESE
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