. Poesie pel solenne ingresso di Sua Eccellenza il signor Alvise Contarini 2do Kr. alla dignità di proccuratore di S. Marco . ) Ma qui voce immortai, che dalto fcende Lo mio fpirto richiama, e mi rampogna:Narra, mi grida, quanto al vero intende;E come folo alla virtute agognaLEroe choggi a feder fra i primi afcendePer merto illuure sì, che non bifogna,Choda Tua voce, e vegga il fuo fembiante,Per colmarlo donor la Patria amante. E narra ancor come dolcezza fiede Sul volto dell amabil Tua compagna,E prudenza, e Pietà gli (tanno al PiedeCon decoro, e virtù che laccompagna*Amor, fanta Oneftà, cand


. Poesie pel solenne ingresso di Sua Eccellenza il signor Alvise Contarini 2do Kr. alla dignità di proccuratore di S. Marco . ) Ma qui voce immortai, che dalto fcende Lo mio fpirto richiama, e mi rampogna:Narra, mi grida, quanto al vero intende;E come folo alla virtute agognaLEroe choggi a feder fra i primi afcendePer merto illuure sì, che non bifogna,Choda Tua voce, e vegga il fuo fembiante,Per colmarlo donor la Patria amante. E narra ancor come dolcezza fiede Sul volto dell amabil Tua compagna,E prudenza, e Pietà gli (tanno al PiedeCon decoro, e virtù che laccompagna*Amor, fanta Oneftà, candida FedeScherzante intorno; e par che il vizio piagnaDa lunge, e dica: fé così per tuttoVirtù rifplende è il Regno mio dirtrutto. Voce che mi fvegliafti allalta imprefa Ben fai, che umil cantor non giunge a tanto :In van temprai le corde, in vano ho ftefaLa man, la cetra non rifponde al canto:E tu Signor perdona, e mia difefaSia il mio dover, la tua virtute, e quantoTe fa adorno, me flxinge, ognuno adoraApplaude il Gel, la Patria, e il Mondo onora. A I (XXVI) AI NOBILI FIGLI DI S. E. PROCCURATORE il Raccoglitore. Come furfe giulivo quefto giorno, Tenerelli Garzon ! Come rifpondeLieto alle grida pel piacer giocondeAl voftro Genitor lEco dintorno! Egli fen va dellaurea ftola adorno, E dell augufte fpoglie a cui fecondeNon ha per lalme di virtù fecondeLAdriaca Temi dal real foggiorno. Fra il nobile corteggio Egli rifplende,Come laftro maggior infra le ftelle,E per le adorne vie, e là nel Tempio; Ma a chi tantalto di falir pretendeDi rare doti, e di virtù più belle,Tenerelli Garzon, vi die lefempio. L ABA- ( XXVII ) l Abate Cesarotti PER UN AGENTE DI SUA ECCELLENZA


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