. Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni : scritte, e dedicate alla maestà di Vittorio Amadeo, Re di Sardegna . gni altra rifpona , »potrebbe far conofcere per infufTjftcnte, e falfa la tacciadata alla fincera Tua fignorile intenzione, ed al vero fuo pun-tiglio, perchè a chi ha fiore di lume , e di difcorfo dovrebbeefler nota, ci trafle torto di dubbioj perchè prefe folo le«-»eofe dolci, e rimandò al cavaliere la borfà , ed il bacino . DI CARLO CESI. Hi non sa che le cofè udite più facilmente-!*che le vedute dalla memoria fuggono, e ficancellano comprender non può di q


. Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni : scritte, e dedicate alla maestà di Vittorio Amadeo, Re di Sardegna . gni altra rifpona , »potrebbe far conofcere per infufTjftcnte, e falfa la tacciadata alla fincera Tua fignorile intenzione, ed al vero fuo pun-tiglio, perchè a chi ha fiore di lume , e di difcorfo dovrebbeefler nota, ci trafle torto di dubbioj perchè prefe folo le«-»eofe dolci, e rimandò al cavaliere la borfà , ed il bacino . DI CARLO CESI. Hi non sa che le cofè udite più facilmente-!*che le vedute dalla memoria fuggono, e ficancellano comprender non può di quanto,maggior profitto alla gioventù curiofa difà pere fien gli fludj vivi, che i morti, equanto gli uni dagli altri difcordino, e sal-lontanino ? E chi crede , che fenza i libri divenir non fi poflTafapiente bifognerebbe che di ce (Te , che nulla potrebbe maifapere chi non sa leggere , e nulla chi legger fapeffe , o notiaveflTe modo daverli ? Se ciò fofie , niente faputo avrebberotanti popoli barbari, quanti ne ha avuti fempre il mondo ,⬠niente i paflati 3 i prefenti, ed i futuri villani faprebbero? X 2 Eppure. i64 VITE Eppure fi fon fatte tante cofc , e fi fon venute poi raffinando^e migliorando da quelli, ed abbiam veduti, e veggiamotanti dottori di villa 5 e di campagna tra queflij tanti 5 etanto eccellenti artefici 3 ed elperti profeirori in ogni genere^e tanti, e tanti Sovrani governare a maraviglia quai Saio-moni i regni, e far cofe favic 5 e ftupende , benché di let-tere ignoranti(fimi ? Ond*io di cuor mi rido, e mi Tentofmafcellar dalle rifa quando odo parlare certuni, che colfuppofto duna perfetta intelligenza della lìngua Araba^ ,Greca, ed Ebrea, e daltre fimili vannofpargendo che di-venir non fi può mai dotto colla fola Italiana , e fé non vi fofie in ambedue tutto il migliore tradotto ,o che non volefie, o non poteflTe più la divina onnipotenzacreare gli uomini con ingegno , e fpirito da non averne al-cun uo


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