. Il Palazzo ducale di Urbino e la Galleria nazionale delle Marche . tav. conda metà del secolo XVI. Nei secoli XVII e XVIllla produzione continua. Van ricordati parecchi maestri:Gerolamo Lanfranco ed il figliuolo Giacomo ; Bernar-dino; Gagliardino; Rinaldo; Baldassarre; Terenzio diMatteo; Raffaele del Colle; Battista Franco. La raccolta più copiosa ed eletta è quella del MuseoCivico di Pesaro. Castelli, nel teramano, fu il maggior focolare della cera-mica abruzzeze. La quale si ricollega alla faentina es-senzialmente, pur essendosi giovata delle esperienze deimaestri di Pesaro, di Urbino


. Il Palazzo ducale di Urbino e la Galleria nazionale delle Marche . tav. conda metà del secolo XVI. Nei secoli XVII e XVIllla produzione continua. Van ricordati parecchi maestri:Gerolamo Lanfranco ed il figliuolo Giacomo ; Bernar-dino; Gagliardino; Rinaldo; Baldassarre; Terenzio diMatteo; Raffaele del Colle; Battista Franco. La raccolta più copiosa ed eletta è quella del MuseoCivico di Pesaro. Castelli, nel teramano, fu il maggior focolare della cera-mica abruzzeze. La quale si ricollega alla faentina es-senzialmente, pur essendosi giovata delle esperienze deimaestri di Pesaro, di Urbino e dei Della Robbia. La prima notizia relativa alla ceramica castellana ri-sale al 1484; il primo saggio noto — un mattone diTito Pompei, firmato, nel Museo Artistico Industriale diRoma — al 1516; la prima fabbrica venne aperta an-teriormente al 1540. Il periodo di maggior rigoglio e dimaggiore personalità della produzione comprende i se-coli XVII e XVIli. Dominano due gruppi di artisti: i Grue ed i Gentili— costoro discendono, in genere, dai primi, ai quali siric


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