. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. omo,ornala di Fontana ; e quella di Palazzo ,ov è una Statua che dicevi rappresentan-te Carlo I.° d Angiò. Nella Piazza, delcosi dello Palazzo avvi il Liceo (congiuntoalla Chiesa) in cui fioriscono i buoni Slu-dii e fan progressi le giovani menti. Vi è ancora la Torre dellOrologiodella Citta, che a due ore di notte bai-te uovautanove colpi in memoria deNo-vanta nove Castelli che concorsero a fab-bricare 1Aquila. Nel Palazzo Comunale ( un tempodeCamponeschi) osservatisi disposti in or-dine i Ritratti di tulli gli Aquilani insi-gni. Tra questi


. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. omo,ornala di Fontana ; e quella di Palazzo ,ov è una Statua che dicevi rappresentan-te Carlo I.° d Angiò. Nella Piazza, delcosi dello Palazzo avvi il Liceo (congiuntoalla Chiesa) in cui fioriscono i buoni Slu-dii e fan progressi le giovani menti. Vi è ancora la Torre dellOrologiodella Citta, che a due ore di notte bai-te uovautanove colpi in memoria deNo-vanta nove Castelli che concorsero a fab-bricare 1Aquila. Nel Palazzo Comunale ( un tempodeCamponeschi) osservatisi disposti in or-dine i Ritratti di tulli gli Aquilani insi-gni. Tra questi ammiratisi lillustre Gual-tieri da Oche (Gran Cancelliere deRe-gni di Sicilia e Gerusalemme sotto Fede-rico II.° Corrado e Manfredi); e del suoillustre discendente Monsignor FrancescoSaverio Gualtieri, uno de più. riputatiQuindecemviri dellAccademia Ercolaue-se ( Vescovo dell Aquila ). Ed oh ! quale nobile e gagliardo incita-mento per la gioventù Aquilana , ove leimmagini deloro illustri Avi stanno col-locale ad esempio intemerato ed a com-. LN OF NOTE 589 penso di praticate virtù ! Possa ogni Cinaimitare il generoso divisamente di Aquila,poiché dove si premiano siffattamente leGlorie Cittadine le virtù per tanto incita-mento risorgono , e lozio sinaridiscequando il desiderio di sorvivere nella me-moria dei Pòsteri è proprio delluomo. Edil guiderdone eterno che Aquila concedeasuoiFigli è tanto ammirevole, per quan-to in tutte le Città del Reame non vi sonche pochissime le quali degnamente loimitano. Tanto vha trascuraggine o dan-uosa dimenticanza, mentre non vha terradi Napoli che non abbia da insuperbireper antiche virtù tristamente obbliate ! Finalmente le Rovine dellantichissimaAmiterno destano ricordanze magnani-me: esse si scorgono nel presente Quartie-re detto di San Domenico. Ammiransituttora i pochi ruderi de suoi Tempii ,de suoi Edifizii e dei suoi Teatri-, 1An-fiteatro bellissimo, come pure il Calen-dario marmoreo ( che conservasi gelosa-mente ) de1 suo


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