Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . bra, fu condotto dal medemone giorni fuflequenn à riconofecre con più com-moda attcntione, ciò che di più (ingoiare in séraccoglie, tanto dantico, quanto di moderno quelTeatro dell* Vniuerlo, edofferuatofi dal Genioogni coftume, edogni detto dei Giouine, così verfo


Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . bra, fu condotto dal medemone giorni fuflequenn à riconofecre con più com-moda attcntione, ciò che di più (ingoiare in séraccoglie, tanto dantico, quanto di moderno quelTeatro dell* Vniuerlo, edofferuatofi dal Genioogni coftume, edogni detto dei Giouine, così verfo di lui riuolto prefe a à che maccerto di conoscere in tè, ò mio amato feguace, iltuo ingegno così bene addattaro ad effercirar la Pittura, (Hmoconuencuolc, anzi ti coniglio, e commando, che tu dia rico-minciamento da douero allo ftudio di cfla, & abenchc i princi-pi) ti iembrafTero alquanto duri, e pieni di afprczza, deh nonperciò tmcrefca con inuitta coftanza il fuperarli j poiché erti fa-ranno lo (labile fondamento di quella fabnea altiflìma, che tuhai per te (ledo ad erigere alla villa del Mondo, anzi à quelladeglHuomini anche più idioti, che molto vuol dire. A quelle parole riuolto Girupeno verfo il Tuo diletto Macflro,con fnolta riucrenza nfpofc • Eccomi pronto per incontrare co- A 2 ?agg!9:. 4 LE FINEZZE raggiafamente ogni qualunque benché (iaifrro auucniownto . Dame non veranno rifparmiate ne fatiche, ne incommodi, e ftimavrò iicue ogni maggior pena, e difaftrofo rigore , purché mi fi*permeilo di giungere al colmo di quella da me tanto defiata me*ra. Così la penfi bene, ripigliò il Genio , eflendo che fra tatti irequifiti, che fi richiedono in quefta degna Profèffione, vno deJ§ principali fi è quello della fermezza accoppiata alla fofrerenz*,che bene fpeffo viene edercitata da Giorni prudenti, e maffiaiene- principi], entro de quali per appunto di preiente tu ti ò derto sauuiarono oue per prouederfì faceua di mefrieri»cioè


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