Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . ertanto dico che i peccati di tali regnanti in Pisa non poteanopiù durare, e cosi divenne come udirete. E ben si congnòve che 70 tucto cioè che lo mperadore promisse all imbasciadori di Pisa era& fu solo per potere mectere il piò in Pisa & simile in Luc-ca, per potere dell una terra & dell altra fare la sua voluntà. E mentre che tali cose s ordinavano, messer Francesco Cha-stracani con messer Arrigho et Vallerano deliberònno essere in- 75 sieme, e mectere ogni loro possa che i dicti messer Arrigo etVallerano fussero signori di Luccha, e acciò V uno


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . ertanto dico che i peccati di tali regnanti in Pisa non poteanopiù durare, e cosi divenne come udirete. E ben si congnòve che 70 tucto cioè che lo mperadore promisse all imbasciadori di Pisa era& fu solo per potere mectere il piò in Pisa & simile in Luc-ca, per potere dell una terra & dell altra fare la sua voluntà. E mentre che tali cose s ordinavano, messer Francesco Cha-stracani con messer Arrigho et Vallerano deliberònno essere in- 75 sieme, e mectere ogni loro possa che i dicti messer Arrigo etVallerano fussero signori di Luccha, e acciò V uno all altro fépromissione. E il dicto messer Francesco dovea rimanere mag-giore & signore di tucta la Garfagnana co figluoli. E per il loro proposito, ciascuno di loro richiesero li amici loro, 80 sperando che la mpromessa di ciascuno fusse ferma. Lasseròora di tal materia, che ben vi si tornerà a suo tempo e dirò altre cose. 5^1^1 CXXXVIL Come lo mperadore fu coronato DELLA CORONA DEL FERRO IN MlLANO. J. 102 PARTE PRIMA DELLE CRONICHE Sentendo li signori di Milano chome lo mperadore s eraacordaio con Pisa, i dicti signori s acordònno coli impera-c- 52 B tlore; e lui li fé vicari di tucte le terre che possedeano, e rice-vèo in dono da dicti signori fiorini .cl.™, et entrò in Melano,con alquanti compagni senza arme. E il di della pasqua di pi- 5fania lo dicto imperadore fu coronato in Santo Ambruogio dellacorona del ferro. CXXXVIII. Come lo mperadore venne a Luccha & poiCHAMiNÒ A Pisa & fecie alquanti chavalieri.


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