. La testa nel muro : afilosofia . rnoazzurro mi darà la cena, il giorno nero mi ri-ceverà. Ogni insidia, ogni mezzo, ogni ferocia venneadoprata. E Vita e Morte e Morte e Vita son comequattro labbra che si bacino ». Dice un uomo con la voce umana: « Sono il più terribile, il più nemico di mestesso e di tutti. Non avrò la pace ; e se un ramodulivo splende a tratti e sinargenta è perchègli occhi infiniti che vedono intorno alla miatesta medusèa si sono chiusi per pensare aduna nuova strage. Uccido con la parola con lo sguardo e conun suono —- anche se dolce come un bacio. Uccido e muoio ma non s
. La testa nel muro : afilosofia . rnoazzurro mi darà la cena, il giorno nero mi ri-ceverà. Ogni insidia, ogni mezzo, ogni ferocia venneadoprata. E Vita e Morte e Morte e Vita son comequattro labbra che si bacino ». Dice un uomo con la voce umana: « Sono il più terribile, il più nemico di mestesso e di tutti. Non avrò la pace ; e se un ramodulivo splende a tratti e sinargenta è perchègli occhi infiniti che vedono intorno alla miatesta medusèa si sono chiusi per pensare aduna nuova strage. Uccido con la parola con lo sguardo e conun suono —- anche se dolce come un bacio. Uccido e muoio ma non so il perchè ». E lo spettro di tutti prende a dire:« Ho bisogno di sangue come di tutto quelloche si cela; ho desiderio di ciò che non vedoe vo aprendo il cuore del mondo per cercarvilessenza delle cose. -58- II mio seme solo fecondò la Morte. Io so la ragione per cui vivo — io so il miofine che è Rinnovare finché la voce di Dio nondica « Basta ». SECONDA PARTE LA VERITÀ I CANTI DELLA NOTTE AMORE VITA MORTE. ra un paese e un altro dIta-lia cè una strada diritta di-ritta. Non se ne vede la fineneanche di giorno. Io camminavo e non erosolo ; avevo lo zaino sullespalle e un canto armoniosonel cuore. Il rumore dei passi era spento dallerba sot-tile dellargine e tutto era tri Un filo sottile sottile e ritorto sembrava quelgrido, ed era spezzato, pareva che si svolgesseuna matassa di refe troncata ^ ....Poi riprendeva. E il canto diveniva più lungo e le stronca- 62 — ture più brevi ; la pausa non era più, certo, unsilenzio, ma una modulazione più stanca, piùcupa e più lentamente vibrante. Tri ih ih ih ih ih tri Poi tutto un filo interminabile che recingessela terra e vibrasse e cantasse rasente la terra. Era una catena troppo nodosa, ma dolce,come quella delle braccia che ci stringono alseno, come quella delle dita Interminabile — la mia fantasia non ne ve-deva la fine.
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