. Storia dell'Italia antica. oque se et honoribus parant in quibus ipsaquae sperantur, timenda sunt. Controv., II, praef. (*) Sul consolato di Seneca, posto nellanno 811 , vedi Borghesi, inOpere, voi. IV, pag. 393-397. 1 Seneca, JVat. Quaesti II, 50, Epist.^ 63, 67, 72, 108, HO, e 2. 2 Seneca, Spisi.^ 11, 40, 52, 58, 100, De Brevit. , 10 e 14, Controv.^ II, praef.;Iloefig, De Papirii Fabiani vita scriptisque^ Vratislaviae 1852. 3 Seneca, Consol. ad Helv., 19, 49, 98, 108; Svetonio, Ner., 7. 836 SENECA. [LiB. VII. corte. Sotto Caligola corse pericolo di essere ucciso dal


. Storia dell'Italia antica. oque se et honoribus parant in quibus ipsaquae sperantur, timenda sunt. Controv., II, praef. (*) Sul consolato di Seneca, posto nellanno 811 , vedi Borghesi, inOpere, voi. IV, pag. 393-397. 1 Seneca, JVat. Quaesti II, 50, Epist.^ 63, 67, 72, 108, HO, e 2. 2 Seneca, Spisi.^ 11, 40, 52, 58, 100, De Brevit. , 10 e 14, Controv.^ II, praef.;Iloefig, De Papirii Fabiani vita scriptisque^ Vratislaviae 1852. 3 Seneca, Consol. ad Helv., 19, 49, 98, 108; Svetonio, Ner., 7. 836 SENECA. [LiB. VII. corte. Sotto Caligola corse pericolo di essere ucciso dal-linvidioso tiranno, per aver difesa maravigliosamenteuna causa in senato *. Altrove dicemmo la parte eh egliebbe nelle faccende di Stato, come maestro e consiglieredi Nerone, e della morte che gli détte il discepolo, eche egh prese con virile e sereno animo. Molte cose furono détte allora e in appresso sul suostare alla corte piii sconcia del mondo, sugli amori suoicon Giulia di Germanico, con Agrippina e con vili donne ;. Seneca {Moììr/ez^ Icoii. Kom.^ pi. XIV, n. 1 e 2). sulle sordide usure, sulle ricchezze accumulate in mag-gior quantità di quello che si convenisse alle dottrine cheei professava, e suMusso menato in sua casa, mentre em-piva i libri delle lodi del viver frugale e della povertà (). i^) Tacito. Ann., XII. 8, XIII, 14 e 42, XV, 60-G4; Dione Cassio. LX,I. TAI, 10, LXII, 2 e 25. Egli 300 milioni di sesterzi, oquiva- 1 Dinne Cassio, I,IX, 19. Gap. V.] SENECA. 837 Non tutto ciò che fu detto contro di lui vuoisi ammet-tere senza riserva, perchè le più di queste accuse ven-gono da uomini che gli erano acerbissimi nemici : mave ne hanno parecchie, su cui non può cader dubbio. Equeste bastano a metterlo in contradizione flagrantecolle dottrine, e a macchiargli bruttamente la vita. Dallasua rilegazione di Corsica scrive alla madre, lesilionon essere altro che una mutazione di luogo, non to-gUere i beni dellanimo, e potersi anche dalle orride re-gi


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