. Le imagini de gli dei de gli antichi . anchora ,che lamette nella prima entrata dellinferno con alcuni altri terrìbili moHrì.<J\<a Id verità falche la Chimera non vna beslia, ma era vn monte nella Licia,che dalla fuapià alta cima à guifa di CMongìbdloJpar gena vi-ue fiamme, & quìui dintorno ftauano Lioni affai, al me^opoi haueua degli arbori, f$ affai lieti pafchì con diuerfe piante, & alle radici era da 0-gn intorno pieno di Serpenti, in modo che non ardhia alcuno di chetrouò rimedio rBelkrofonte,mandatouida (jiobateyperche vi rimaneffe morto in vendetta delloltraggio fatt


. Le imagini de gli dei de gli antichi . anchora ,che lamette nella prima entrata dellinferno con alcuni altri terrìbili moHrì.<J\<a Id verità falche la Chimera non vna beslia, ma era vn monte nella Licia,che dalla fuapià alta cima à guifa di CMongìbdloJpar gena vi-ue fiamme, & quìui dintorno ftauano Lioni affai, al me^opoi haueua degli arbori, f$ affai lieti pafchì con diuerfe piante, & alle radici era da 0-gn intorno pieno di Serpenti, in modo che non ardhia alcuno di chetrouò rimedio rBelkrofonte,mandatouida (jiobateyperche vi rimaneffe morto in vendetta delloltraggio fatto [come ei credeva) à Steno-beafua figliuola, moglie di Tleto, il quale fece sì, che fu pofcia tutto ilmonte *er la qual cofa differo le fauole,chc la Chi-mera fu vecifa da Belleronfonte. Csfndarebbono con quefli mojiri i di-fegni di molti mali, che tutti fono della famiglia infernale : ma perchetornerà più commodo dirne in qualche altro luoco , come ho già deli* E e 2 berato 220- ImaginideìDd. Im Agirti di Clotò >Lachefi,et Atropo s dettele tre par-che ideile quali diceuano lì antichi ejffer nelle mani la rut-ta & morte di tutti, lignificanti le alterationi della yi-ta^dalle quali nafce la lunghezza igj breuìtàfua> inte-fè anco per il Fato & Defiìno é De gli Antichi** 221 berato di fare, & non è cofa,che qui riunì molto, glilajcio, & vengo adefcriuere le Parche, che furono parimente pofle dagli antichi fra Unu- p-fct.~mero de i Dei>& come gli altri,hebbero trmpìj,& altari ìe furono tante,quante erano le Fuùe,&femiuanoparimente à Tintone,come vna di loro dice appreffc di Claudiano ^quando lo pregatche non vo- Claudia—glia muouere guerra a (jioue, & le fue parole fono tali, no f *De lombre, e de la notte, ò eterno, e grandeFiero rettori, e giudice onde fempreGli /lami noi volgendo infieme tantoCi ajfatichiamper te aggradir del tuttoDa cui dipìnde il fin vltimo, e il viuer, eI morir reggi &gt


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