. Varii, e veri ritratti della morte : disegnati in immagini, ed espressi in essempij al peccatore duro di cuore . mai più quefto detto : Tinea, & Vermes : di ma-niera, che egli ne dì3ne notte poteua penlare,ne par-lare daltro, che di vermi, e di tignuola. Siftudiòbene a tutto fuo potere di sbrigarfi da quefto penfie-ro, e lo voleua affogare né giuochi, ne pallatempi,né balli, né teatri, nelle mufiche, in ogni forte , di carnale, e di mondano piacere; ma , perchevnavoce interiore inceflantementealle orecchie del cuore replicaua : Tinea,& vermes :Vermi ,e tignuola, tignuola,e ve


. Varii, e veri ritratti della morte : disegnati in immagini, ed espressi in essempij al peccatore duro di cuore . mai più quefto detto : Tinea, & Vermes : di ma-niera, che egli ne dì3ne notte poteua penlare,ne par-lare daltro, che di vermi, e di tignuola. Siftudiòbene a tutto fuo potere di sbrigarfi da quefto penfie-ro, e lo voleua affogare né giuochi, ne pallatempi,né balli, né teatri, nelle mufiche, in ogni forte , di carnale, e di mondano piacere; ma , perchevnavoce interiore inceflantementealle orecchie del cuore replicaua : Tinea,& vermes :Vermi ,e tignuola, tignuola,e vermi. Di maniera,che alla per fine non potendo reggere alla dolce vio-lenza della Diuinainfpiratione, meditando la primamorte del corpo, a cui in fepoltura ferue la tignuoladi ftramazzo, di coltrice i vermi, perisfugire la féconda Mnrte dellInferno, fece paflaggio alla terza,e fi fepellì nel Religiofo auello,con tanto feruore al-la feruitù del Signore dedicandofi,che per conto del-le penitenza dalla di lui delicatezza già cotanto ab-borrita ebbe Reginaldo più bifogno di freno, che losuetut C(Cà m Jeputclti-e, etpla,i\*ut :Htu,Htu, 1- Ry DELLA MORTE. 17 IO vi priego, Criftiano Lettore, a credermi, chechi arma la fua mente co* penfieri della Morte,la rende impenetrabile a tutti glaflalti di qualfiuoglia tentatione per lunga, per replicata, per fiera-,,creila fi fìa. Chi mai lo crederebbe ? e pure è vero:dalle tenebre delle più orride fepolture fpunta fouéte vna luce fourana, che ha virtù di rendere la viftaà i ciechi ? quante volte la puzza delle Tombe è (la-ta madre dvna foauifiìma fragranza di virtù esépiariflìmefe quàte volte la marcia decadaueri corrotti,C putrefatti ha feruito di balfamo pregiatifiìmo perpreferuare i cuori dalla corrutcione ? E non fono giàquefti esagerati paradoflì, ma verità pratiche refecerte da mille esperienze . Il Beato Pietro Damiano( ) narra dvn Monaco, cheaflalitofpeflo dalla tentatione de


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