. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. e 5 e di maniera intento ai fuoi ftudjdell arte, che nel rimanente del viver fao non ha avu-to molto governo; ed è flato perfona malinconica, e^iEtà in cui man-mo\tQ folitaria. Morì Daniello di 57. anni in circa. Il*£• fuo ritratto s è chiefto a* quei fuoi creati, che 1 ave- vano fatto di geflb, e quando fui a Roma 1 anno pai-fato, me T avevano promeflb, né per imbafeiate o let-tere , che io abbia loro fcritto, non 1 han voluto da-re, moflrando poca amorevolezza al lor morto maeflro;però non ho voluto guardare a quefta loro ingratitudi-n
. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. e 5 e di maniera intento ai fuoi ftudjdell arte, che nel rimanente del viver fao non ha avu-to molto governo; ed è flato perfona malinconica, e^iEtà in cui man-mo\tQ folitaria. Morì Daniello di 57. anni in circa. Il*£• fuo ritratto s è chiefto a* quei fuoi creati, che 1 ave- vano fatto di geflb, e quando fui a Roma 1 anno pai-fato, me T avevano promeflb, né per imbafeiate o let-tere , che io abbia loro fcritto, non 1 han voluto da-re, moflrando poca amorevolezza al lor morto maeflro;però non ho voluto guardare a quefta loro ingratitudi-ne, eiTendo flato Daniello asnico mio,e fi è melfoque-flo, che ancora, che lo fomigli poco, faccia la fcufa_»della diligenza mia, e della poca cura , ed amorevo-lezza di Michele degli Alberti, e di Feliciano da SanVito, VITA 111 Qutfio pal*{{$, ck è prtjft campo dì Fì*re, t di preferite del Sig,Hdérthtfe Spai*. tal Quejlo ritratto di Frtntefco del Nero Gentiluomo Fiorcnfint è fopr*b fu* fpoltura in S, Mina ftfra Afùfcrfg j«i ia Roms «. -vr— TADDFOZUCCHFBO N* 4 Tom. VI e 95 9ÌVITA DI TADDEO ZUCCHERO DA SANTAGNOLO IN VADOPITTORE, ESsendo Duca d* Urbino Francefco Maria nacquenella Terra di Santagnolo in Vado, luogo di quel-lo Stato, P anno 1529. a dì primo di Settembre, adOttaviano Zucchero pittore, (1) un figliuol mafchioj * al quale pofe nome Taddeo, il qual putto avendo didieci anni imparato a leggere, e icrivere ragionevole^ndV^mente, le lo tiro il padre appretto, e gli infegnò al- udi Taddeo %quanto a difegnare. Ma veggendo Ottaviano quel fuofigliuolo aver belliflìmo ingegno , e potere divenirealtr uomo nella pittura, «che a lui non pareva efifere 5lo mife a ftar^con Pompeo da Fano fuo amiciffimoje pittore ordinario; P opere del quale non piacendoa Taddeo, e parimente i coltumi, le ne tornò a San-tagnolo, quivi, e altrove ajutando al padre quanto po-teva, e fapeva. Finalmente, eifendo crefciuto Taddeod anni, e di giudizio, veduto non potere molto ac
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