Trieste . assero in una nuova colonia più vicina allIstria,di cui giovava vigilare le popolazioni turbolente, anche dopo la solenne sconfitta chenel 179 a loro e al loro re Epulo aveva inflitta il Console Manlio. Infatti fu untempo che alle rive del Formio — lattuale Risano — fu posto il confine dItalia: ne fa fede Plinio, il quale aggiunge però cheai suoi giorni questo era stato spostatofino al termine dellIstria, allArsa. In quel momento Trieste dovette avereuna notevole importanza militare, comefortezza di confine, destinata a far frontealle incursioni dei Giapìdi, i quali nel 53av. Cristo


Trieste . assero in una nuova colonia più vicina allIstria,di cui giovava vigilare le popolazioni turbolente, anche dopo la solenne sconfitta chenel 179 a loro e al loro re Epulo aveva inflitta il Console Manlio. Infatti fu untempo che alle rive del Formio — lattuale Risano — fu posto il confine dItalia: ne fa fede Plinio, il quale aggiunge però cheai suoi giorni questo era stato spostatofino al termine dellIstria, allArsa. In quel momento Trieste dovette avereuna notevole importanza militare, comefortezza di confine, destinata a far frontealle incursioni dei Giapìdi, i quali nel 53av. Cristo le dettero un improvviso assaltoponendola a ruba; e Giulio Cesare —onde ebbero il nome di Giulie le estremealpi orientali — racconta di averci prov-veduto, mandando la duodecima legione adifendere le mal sicure colonie della Galliatogata. Così pare che fin dal suo nascerela città fosse sottoposta a quel destino attraverso i secoli, la vollesempre minacciata e pronta alla MONUMENTO FUNEBRE DI C. VIBIO. Dei colli che circondano la valletta delrio grande — la Trieste attuale la hacompletamente ricoperta coi suoi edifici — la città romana occupava quelli meri-dionali di S. Michele e di S. Giusto ; il Roiano, il Farneto, il Ponzano erano ancorainabitati. Ma la marina, dal vallone di Muggia fino allo scoglio di Duino, dove lesaline non la rendevano meno comoda e meno piacente, era tutta cosparsa di casee munita di porti; da quello di cui si sono trovati i moli rovinati a piedella collinadi San Sabba, fino a quello di Sixtilianum, sei ne enumera la tradizione assuntaalla storia da Ireneo della Croce. E se da un lato per la Tergesteera congiunta ad Aquileia, per laltro, verso mezzogiorno, si estendeva tra le col-line feraci lungo la strada consolare dellIstria. Nelle vicinanze della attuale viaIstriana, che corre non lontano dallantica, sono venuti alla luce copiosi avanzi di


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