Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . o Patenier» che avevauna maniera di far paefi molto finita e bella. Conducevagli alberi con certi tocchetti , come fé follerò liuti mi-niati, aggiugnendovi belliffìme figurine, tantoché i fuoiPaefi, non folo erano (limati molto in quella città, ma ancora erano tra-portati in diverfe provincie. Si racconta di un tale Hendrick Metdebles


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . o Patenier» che avevauna maniera di far paefi molto finita e bella. Conducevagli alberi con certi tocchetti , come fé follerò liuti mi-niati, aggiugnendovi belliffìme figurine, tantoché i fuoiPaefi, non folo erano (limati molto in quella città, ma ancora erano tra-portati in diverfe provincie. Si racconta di un tale Hendrick Metdebles,che m noftra lingua vuol dire Enrigo colla macchia , ancora egli pittoredi paefi, in fulla maniera dello fteffo Giovacchimo, che fu Colico in tuttii fuoi paefi dipignere una civetta. Ma quello noftro Giovacchimo ebbeun certo fuo iòrdido coftume, quale io qui non racconterei, s io noncredefli, che1 faperlo, potefie apportar qualche facilità maggiore a co-nofeere le fue opere da quelle daltri: e fé ancora Carlo Vanmander, Pit-tor Fiammingo, che fece menzione di quefiartefice, nel fuo libro fcrictoin quell idioma, non aveffe ciò raccontato. Dipigneva egli dunque ;*ni fuo paefe, niuno eccettuato , un uomo, in atto di fodisfare a cor-0 porali. GIOVACCHIMO PATENIER. 223 porali bifogni della natura: e alcune volte fituavalo in prima veduta, edaicre voice con più ftrano capriccio, lo faceva in luogo tanto ripoftoeh e bifognava lungamente cercarlo,e in fine Tempre vi fi trovava tal figura*Fu coltui molto dedito al bere, ed era fuo più ordinario trattenimento*la taverna, dove prodigamente, e fenzalcun ritegno, fpendeva i fuoigran guadagni, fino al rimanerli fenza un quattrino; ed allora folamente,forzato da neceflità, faceva ritorno apennelli. Aveva un difcepolo, chefi chiamava Francefco Moftardo, Pittore dincendj Itimatiflìmo, al qualeconvenne aver con lui una gran pazienza, perchè e*non fu quafi maivolta, che Giovacchimo tornafle dallofteria alterato dal vino, ch


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