Redia . tipico su cuiTrouessart ed io fondannno la specie proveniva da Coisic. Io nonho mai trovato questa forma in Italia, uè altri che io mi sappia,per quanto non si sia mancato di investigare ove avrebbe potutoessere con altre delle rive del mare. Il Moniez ascrive i suoi esemplari senz altro al Gamasus mari-nus del Brady e così il nostro Halolaelaps glahriusculus dovrebbeconsiderarsi sinonimo della specie indicata dal Brady, ma io nonsono di opinione che si possa riconoscere facilmente e senza esi-tazione nella figura cattiva e nella descrizione Brady la specie che i
Redia . tipico su cuiTrouessart ed io fondannno la specie proveniva da Coisic. Io nonho mai trovato questa forma in Italia, uè altri che io mi sappia,per quanto non si sia mancato di investigare ove avrebbe potutoessere con altre delle rive del mare. Il Moniez ascrive i suoi esemplari senz altro al Gamasus mari-nus del Brady e così il nostro Halolaelaps glahriusculus dovrebbeconsiderarsi sinonimo della specie indicata dal Brady, ma io nonsono di opinione che si possa riconoscere facilmente e senza esi-tazione nella figura cattiva e nella descrizione Brady la specie che io ho chiamato, col Trouessart, HalolaelapsglabriusGulus. Se io bene considero non trovo, nella figura delBrady, altro carattere che richiami VH. glabriuscuhis se non quello MONOGRAFIA DEL GENERE « GAMASUS » 111 della cortezza dei peli dellorlo posteriore delPaddome, ma anchelautore inglese ne mette troppi. Sappiamo troppo poco circa lafauna acarologica delle rive del mare perchè io possa accogliere. Fig. 17. — Halolaelaps glabriusculus, femm. supina. senza titubanza la identità ammessa dal Moniez e perciò ritengoche convenga mantenere il dubbio in proposito e se si tenesseronel debito conto le misure date dal Brady (Y^, di pollice) pel suoG. marinus converrebbe escludere assolutamente che si tratti del-l^, glabriusculus. Il Moniez ha bene descritto la specie (loc. cit.) ed ha dato an-che qualche figura, come ha fatto bene a tenerla discosta dai Ga-masus propriamente detti, sebbene non convenga affatto avvicinarlaai Zereon, che fanno parte daltra famiglia. Questo autore la indica come molto comune sotto i Fucus chericoprono le roccie invase dalla marea e cita il Brady il qualeavrebbe trovato il suo Gamasus marinus oltre che nelle fessuredelle roccie ricoperte dalle maree presso Sunderland, ancora (unesemplare) fra le alghe dragate al largo delle isole Cuiubray, il che 112 ANTONIO BERLESE signitìcherebbe che la specie può vivere anche costantemente som-mersa. Bisogner
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