Delle vite de' più eccellenti pittori, scultori, et architetti . G O I L L V MINATIV E R, B O D; E I C R E S C A M V S , D O KT E C Ab e I V s d e m G r a t I a f t a TL V X I N N o B r s Amplissima qJV I ESTAETERNVS iLLeDA T O R L V C I S In qv o et a 03 O mortales omneS Ve RAM LVCEM R E C I P E R E SÌ Speramvs in vanVM non sperabiMVS Nella medefima guardarobba è vn belliftìmo ritratto della Signora Sofònif- jutr/tm iUlVba Angufciola di mano di lei medefima> e dalei (lato donato a Papa Giulio Ter- Anguftìtl»,zo. E che è da eflere molto ftimato , in vn Libro antichiflìmo > la Bucoli- Tef
Delle vite de' più eccellenti pittori, scultori, et architetti . G O I L L V MINATIV E R, B O D; E I C R E S C A M V S , D O KT E C Ab e I V s d e m G r a t I a f t a TL V X I N N o B r s Amplissima qJV I ESTAETERNVS iLLeDA T O R L V C I S In qv o et a 03 O mortales omneS Ve RAM LVCEM R E C I P E R E SÌ Speramvs in vanVM non sperabiMVS Nella medefima guardarobba è vn belliftìmo ritratto della Signora Sofònif- jutr/tm iUlVba Angufciola di mano di lei medefima> e dalei (lato donato a Papa Giulio Ter- Anguftìtl»,zo. E che è da eflere molto ftimato , in vn Libro antichiflìmo > la Bucoli- Tefis dell «pt^-ca Georgica, de Eneide di Virgilio di caratteri tanti antichi > che ia-»> « -^^ Virgili»^Roma , & in altri luoghi è ftato da molti litterati huomini giù- 9nthhijftmu- dicato >che fufle fcnttonemedefimi tempi di Celare AU-gufto, ò poco dopo. Onde non è raarauiglia fc^.dal detto Cardinale è tenuto in grandifli-maveneratione. Equeftofia-li fine della fua vita. • Bine ddla yita dì Taddeo Zmbem Tittore^ 25J4 TERZA PARTE. ,^nT^ di michelagnolo bvonaroti fiorentino PITTORE. SCVLTORE, ET ARCHITETTO. Enne gii induftriofi , & egregi) fpiriti col lume del fai-nofifH-mcGiotto,ede Seguaci sforzauano dar f e la proportio*nata milione degli himiori ,haiieua duca gli ingegni loro»e dedderofì di imitate con la eccellenza dellarte»la grandezza delia natura, per venire il più>che poteuano a quella fom-ma cognitione > che molci chiamano intelligenza vniuerfal-mente, ancora, che indarno, G afiatticauano> il benigniflTimo Rettore del Cielo,volfe clemente gli occhi alla terra. E veduta la vana infinuà, di cante fatiche, gliard^ntiiiimi ftudij lenza alcun ftiutOjC la opinione profuntuofa d€gli huominij aiTai
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