. Studi e ricerche intorno ai nostri romanzieri e romanzi del settecento; coll' aggiunta di una bibliografia dei romanzi editi in Italia in quel secolo. ngegnoe vissuto in mezzo ad avvenimenti grandi e che preseparte attivissima alle vicende letterarie e politiche dipiù che sessantanni, ci sarebbe stata senza dubbio pe-culiare documento di storia. Alle deficienze dellesilearticolo sovv^errò con quelle altre notizie biografiche chealtronde ho potuto desumere. Ma, come già pel Chiari,di lui più che la vita e tutte laltre opere, qui sì voglionstudiare i romanzi. Nel 1762, quando già i romanzi ing


. Studi e ricerche intorno ai nostri romanzieri e romanzi del settecento; coll' aggiunta di una bibliografia dei romanzi editi in Italia in quel secolo. ngegnoe vissuto in mezzo ad avvenimenti grandi e che preseparte attivissima alle vicende letterarie e politiche dipiù che sessantanni, ci sarebbe stata senza dubbio pe-culiare documento di storia. Alle deficienze dellesilearticolo sovv^errò con quelle altre notizie biografiche chealtronde ho potuto desumere. Ma, come già pel Chiari,di lui più che la vita e tutte laltre opere, qui sì voglionstudiare i romanzi. Nel 1762, quando già i romanzi inglesi e francesiavevano invaso lItalia, e il Chiari, già infama, pubbli-cava il suo quattordicesimo, La viniziana di spirilo^ An-tonio Piazza, ventenne, si avventurò la prima volta nel-larringo letterario; e, come accade nellesordire a gio-vani che volgonsi al genere di componimento più invoga, cominciò con un romanzo : Domicida irreprensibile. Il novellino scrittore si presenta peritoso ai A signori assocciati (sic), affinchè più equamente logiudichino, scrive: s Sappiate, rispettabili signori, che in quattro lustri 142 —. , J&fO/t/ia/ire. a i-ispet/ar^ impani . Lomicida irreprensibile di A. Piazza,Venezia, De Castro, 1767. d età da me non ha moltocompiuti, non fui alla scuolache per breve tempo ne pue-rili anni miei, ove non altroapparai (sic) che a leggereed a scrivere ; e se mancònel meglio il pascolo allin-fantile intelletto mio, io, piuc-chè all altrui trascuraggine,di ciò ne attribuisco la colpaalla sorte. Colla mancanzadel Precettore, non mancògià in me la natia vaghezzastudiosa che, crescendo viep-più col crescere degli annimiei, deplorar mi faceva lacostituzione mia, e dolorosarendevami la rimembranzadel tempo mio più prezioso inutilmente passato, se pureposso dire inutilmente, quando le mie più belle orediurne e parecchie fiate le notturne eziandio, io le spesinella coltura dello spirito, e per molti anni tutti i mieidivertimenti, tut


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