. La patria; geografia dell' Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., allambizione di afferrare il governo dellacittà e dominare su di questa, ma principalmente sugli avversari, si aggiungevano lepassioni e gli odii privati, facilmente lievitanti in un ambiente assai ristretto, ove tuttivolevano primeggiare e sopraffare gli altri. Mentre infierivano le disc


. La patria; geografia dell' Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., allambizione di afferrare il governo dellacittà e dominare su di questa, ma principalmente sugli avversari, si aggiungevano lepassioni e gli odii privati, facilmente lievitanti in un ambiente assai ristretto, ove tuttivolevano primeggiare e sopraffare gli altri. Mentre infierivano le discordie cittadinee Guelfi e Ghibellini si piovocavano di tanto in tanto a battaglia per le vie e per lepiazze della città, una serie di altri gravissimi flagelli desolò Imola ed il suo territorionellanno 1260: dapprima cominciarono le piene e gli straripamenti dei fiumi chedistrussero, per vaste estensioni di territorio, tutte le messi e le piantagioni; seguìinevitabile la carestia, per la quale la popolazione fu messa a durissima prova; infine,a completare il quadro, venne la pestilenza, che in breve periodo di tempo spopolòquasi la città, uccidendo oltre a 5000 cittadini e lasciando gli scampati egri, malconci,immiseriti. Spaventati da tanti guai, sullesempio dei Perugini — ai quali spetta il. Fig. 86. — Imola: Stemma di Guido Vaini, capodei Ghibellini di Romagna (da fotografia Tam-iìurrini). 252 Parto Terza — Italia Centrale merito della trovata — le popolazioni formarono quelle compagnie di processionantiche, vestiti di sacco ed. a piedi nudi, colla croce alla testa e staffilandosi a vicenda,andavano di borgata in borgata, di città in città gridando: Penitenza, pace, o fratelli!Tali processioni diedero origine alle compagnie o confraternite dei Battuti, duratefino ai giorni nostri. Ma cessati i flagelli che avevano motivate le processioni, ad onta dei fervorosi votifatti, ricominciarono ben tosto le ire partigiane. Le lotte sanguinose che tra Guelfi eGhibelli


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