. Storia dell'Italia antica. con sé Macrone e Caio Cesare, soprannominatoCaligola, i quali più che dogni altra cosa si davano pen-siero del successore allImpero. Ci aveva pensato ancheTiberio, alla cui scelta in famiglia si offrivano Tiberio(ìemello, nato di Druso suo figlio, il nipote Claudio, eCaligola, indegno figlio del prode e virtuoso era ancora fanciullo, e non amato da lui percausa di sua madre Livilla adultera di Seiano e avvele-natrice del marito: Claudio aveva scema la mente: e a 1 Tacito, Ann.^ VI, Kì e 17; Svetonio, 18; Dione Cassio, LVIII, Tacito


. Storia dell'Italia antica. con sé Macrone e Caio Cesare, soprannominatoCaligola, i quali più che dogni altra cosa si davano pen-siero del successore allImpero. Ci aveva pensato ancheTiberio, alla cui scelta in famiglia si offrivano Tiberio(ìemello, nato di Druso suo figlio, il nipote Claudio, eCaligola, indegno figlio del prode e virtuoso era ancora fanciullo, e non amato da lui percausa di sua madre Livilla adultera di Seiano e avvele-natrice del marito: Claudio aveva scema la mente: e a 1 Tacito, Ann.^ VI, Kì e 17; Svetonio, 18; Dione Cassio, LVIII, Tacito, Ann., VI, 1!); Svetonio, W; Dione, LVIII, Tacito, Ann., I, 75, III, IS, IV, 2H. 314 QUESTIONE DEL SUCCESSORE ALLIMPERO. [Lib. VH. Caligola quantunque educato alla sua scuola di Capri vo-leva male, perchè amato dal popolo, e lo chiamava ser-pente ed allevato a rovina del mondo, e, al dire di Filone,pensò più volte di spegnerlo *. Perciò Tacito afferma,che incerto danimo e incapace a risolversi, lasciò la. Tiljerio e Caliiola iiloalizzati ;XII, 4). •deliberazione al destino, nel quale credeva soprattutto : e,al dire di Dione, era solito ripetere spesso lantico verso:morto io, bruci il mondo (). Pure sappiamo da altra parteche nel testamento lasciò eredi e colleghi Gemello eCaligola, quantunque prevedesse e dicesse che quello sa- C^) Dione, LVIII, — Illa vox inhumana et scelerata ducitur eorwn,fjui negant se recuscu-e, quo minus ipsis mortiiis ierrarum oììiniumdepagratio conserpiatrtr, quod vulgari quodani versu graeco pronun-tiari solet. Cicerone, De Finib., Ili, 19. Vedi anche Seneca, De Clem.,II, 2; Svetonio, Ner., 38: Claudiano, In II, 19-20. 1 Tacilo, Aìin., VI, IO; Svetonio, 02, e Calig.^Dione, LVIII, 23. uno, Legazione a Caio ; I Cap. MALATTIA DI TIBERIO. 315 rebbe ucciso da questo *. Caligola nella distruzione dellasua casa si era salvato coprendo il feroce animo con fìntamodestia, né fiatò mai per la uccisione della


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