. La chiesa e il convento di S. Michele in Bosco. ra il rumore febbrile di muratorie tagliapietre che trasformavano i chiostri e adattavano allenuove esigenze F edifizio. Accenneremo ai lavori più notevoli seguendo F ordine didata con cui ne troviamo notizia nei libri della fabbrica. Il 2 Ottobre 1533 Bernardino da Milano prometteva alpriore fra Innocenzo Pannolini di lavorare nove colonne dipietra veronese con basamenti e capitelli ornati, dietro ricom-pensa di otto scudi d1 oro 1 una : i frati gli davano, per inco-minciar F opera, venti scudi. Queste colonne eran destinate pro-babilmente al


. La chiesa e il convento di S. Michele in Bosco. ra il rumore febbrile di muratorie tagliapietre che trasformavano i chiostri e adattavano allenuove esigenze F edifizio. Accenneremo ai lavori più notevoli seguendo F ordine didata con cui ne troviamo notizia nei libri della fabbrica. Il 2 Ottobre 1533 Bernardino da Milano prometteva alpriore fra Innocenzo Pannolini di lavorare nove colonne dipietra veronese con basamenti e capitelli ornati, dietro ricom-pensa di otto scudi d1 oro 1 una : i frati gli davano, per inco-minciar F opera, venti scudi. Queste colonne eran destinate pro-babilmente al chiostro di mezzo perchè il più grande colla ci-sterna e il S. Michele era stato compiuto anni prima, comevedemmo. Contemporaneamente a questo lavoro Bernardino ta-gliava cornici, cantonali e altri capitelli, per la somma di scudiottanta 1. 1 Fabbrica 5, 1533, 2 Ottobre, c. 9 r. M.° Bernardino dal lago diLugano (chiamato indifferentemente anche così e qualche volta intutti due i modi di seguito) scalpellino, abitante in Bologna, si accorda,. DETTAGLIO DI UNO STALLOINTARSIATO DA FRA RAFFAELE DA BRESCIA con tutti i ferri dell intarsiatore — 49 — Al 1534 è da ascriversi la bella pila da acqua santaposta a destra di chi entra nella chiesa, lavorata dall artistamilanese con molta finezza1. Laltra piletta, inferiore di lavoro,non è opera di Bernardino ; infatti il libro della fabbrica facenno di una sola colonela e sotobassa de la pilla. Nel 1533 si stavano costruendo le stanze al piano supe-riore e si lavorava ancora nel dormitorio. Il 10 Agosto m.°Tibaldo di Cristoforo Tibaldi architetto si impegnava di eri-gere un nuovo dormitorio destinato ai novizi, per lire quattrola pertica costruendovi i pilastri, le volte, le celle e gli an-diti di pietra in taglio, due cornicioni colleganti le finestre e lecornici in macigno delle porte e delle finestre 2. I pagamenti pelnuovo lavoro incominciarono subito e proseguirono man manoche i muri salzavano. Poco tempo dopo però il lavo


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